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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Terrorismo, l'allarme degli 007: "L'Italia è sempre più nel mirino"

Lo rivela la relazione sulla politica dell'informazione per la sicurezza, presentata in Parlamento. L'intelligence lancia l'allarme anche per il rischio di nuovi attentati eclatanti in Europa

L'Italia "appare sempre più esposta" alla minaccia del terrorismo come "target potenzialmente privilegiato sotto un profilo politico e simbolico-religioso, anche in relazione alla congiuntura del Giubileo straordinario". E' quanto emerge dalla Relazione annuale sulla politica dell'informazione per la sicurezza resa nota oggi dalla nostra Intelligence e presentata in Parlamento.

 IL PERICOLO FOREIGN FIGHTERS - Gli 007 pongono il nostro paese anche come potenziale "terreno di coltura di nuove generazioni di aspiranti mujahidin, che vivono nel mito del ritorno al Califfato e che aderendo alla campagna offensiva promossa da Daesh, potrebbero decidere di agire entro i nostri confini". Secondo la relazione in Italia vanno soprattutto valutati "con estrema attenzione i crescenti segnali di consenso verso l'ideologia jihadista emersi nei circuiti radicali on-line, frequentati da soggetti residenti in Italia o italofoni".

"Individui anche molto giovani, generalmente privi di uno specifico background, permeabili ad opinioni 'di cordata' o all'influenza di figure carismatiche e resi più recettivi al 'credo' jihadista da crisi identitarie, condizioni di emarginazione e visioni paranoiche delle regole sociali, talora frutto della frequentazione di ambienti della microdelinquenza, dello spaccio e delle carceri"

ALTO RISCHIO IN EUROPA - E' elevato anche il rischio di nuove azioni terroristiche in territorio europeo, sullo "stile di quelli di Parigi" ad opera sia di emissari inviati ad hoc, inclusi foreign fighters addestrati in teatri di conflitto, sia di militanti eventualmente già presenti (e integrati/mimetizzati) in Europa, che abbiano ricevuto ispirazione e input da attori basati all'esterno dei Paesi di riferimento. 

Blitz antiterrorismo tra Italia e Kosovo | Foto da BresciaToday

Rischi che provengono - sottolineano gli analisti dei servizi di intelligence - da "militanti autodeterminati a compiere attacchi nei Paesi in cui ritornano, da soli o in coordinamento con altri (inclusi supporters locali)" ovvero "appositamente inviati da organizzazioni terroristiche interessate a costituire cellule dormienti". Ai 'returnees' sono associati, in termini di potenziale della minaccia, i cosiddetti commuters (pendolari), ovvero quei soggetti in grado di viaggiare più volte dal teatro di jihad all'Occidente e viceversa, sfuggendo alle maglie dei controlli. L'intelligence sottolinea, come fattore di pericolo per la sicurezza, le "forme di coordinamento orizzontale tra micro-cellule, o azioni individuali sommariamente pianificate e per ciò stesso del tutto imprevedibili".

Roma: allarme terrorismo dopo gli attentati di Parigi |Infophoto

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