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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Alluvione Genova

"Ho detto no al cemento e in Regione mi hanno spostato all'ufficio animali"

Lo strano caso di Nicoletta Faraldi, dirigente della Regione Liguria e capo del settore di "valutazione impatto ambientale". Il sei novembre, tra le due alluvioni, è stata trasferita. Poco prima aveva detto no a un progetto "particolare"

GENOVA - "Una decisione politica". Tre parole, pronunciate dal direttore generale, per spiegare a Nicoletta Faraldi, sessantadue anni, esperta in diritto e dirigente della Regione Liguria, che non sarebbe stata più il capo del settore di "valutazione impatto ambientale". Un ruolo ottenuto solo otto mesi fa e che ora, dopo le due alluvioni che hanno stravolto Genova, si è trasformato dal sei novembre in un impiego alla "sicurezza alimentare e sanità animale" - "materie di cui non mi sono mai occupata" - sempre della Regione Liguria.

Il motivo di un provvedimento così rapido e apparentemente inspiegabile? Lo spiega il Corriere della Sera, che dà la notizia in anteprima.  

"Nessuno dei miei superiori mi aveva detto niente. Ho chiesto al direttore generale, mi ha risposto che è stata una decisione politica - confessa la Faraldi - Me lo ha confermato anche il segretario generale. Io so solo di aver fatto il mio lavoro tecnico, non ho alcuna preferenza partitica".

Partiti, politica: c'è qualcosa nel rapido cambio di mansioni della sessantaduenne che non torna. E quel qualcosa lo denuncia, al Corsera, Raffaella Della Bianca, consigliera regionale del gruppo misto, presidente della lista "Noi, idee e cuore per la Liguria". 

"Guarda caso una quindicina di giorni prima - denuncia Della Bianca - ha bocciato un progetto che sta a cuore all’amministrazione, un centro commerciale proposto dalla galassia Coop nell’area del Bisagno". 

La decisione, firmata da Nicoletta Faraldi, è del 21 ottobre scorso, dodici giorni dopo che l’onda di piena del torrente che attraversa Genova aveva ucciso Antonio Campanella. All'ufficio "valutazione impatto ambientale", quello guidato dalla Faraldi, viene chiesto di esprimere un parere su "un complesso polifunzionale, in un’area di circa 4 ettari, attualmente a destinazione commerciale alimentare, non alimentare e servizi... oltre all’area denominata ex Officina Guglielmetti". 

Il parere della sessantaduenne, e dell'ufficio che dirige, è drastico: l'opera "ricade parzialmente in fascia A  - area storicamente inondata - e parzialmente in fascia B - area inondabile duecentennale". Conclusione inevitabile: "Variante inammissibile".

L’assessore alle Infrastrutture Renzo Guccinelli, cinque giorni dopo la "rimozione", le ha inviato una lettera, scritta a mano. Quasi come a volersi giustificare. "Gentile dottoressa, è assurdo e assolutamente falso" che la "sua sostituzione sarebbe imputabile a una mia decisione" e che "avrei agito a seguito di un parere su una pratica". Quindi: "Caso mai devo dirle che nel momento in cui ho assunto la delega a luglio sono stato sollecitato dai vari livelli del settore a sollecitare al segretario generale una sua sostituzione". 

Evidentemente qualcuno, chi non è dato sapersi, non era contento del lavoro della Faraldi. Ma lei anche oggi, dopo il nuovo impiego, tira dritto: "Credo che il mio ufficio abbia svolto correttamente il proprio lavoro".  

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