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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Caso Almaviva, 3,3 milioni di euro dall'Europa per i lavoratori licenziati 

La Commissione europea ha proposto all'Italia lo stanziamento della somma di denaro per aiutare i 1.610 ex dipendenti dell'azienda a trovare un nuovo lavoro. Le risorse verranno utilizzate per formazioni e ricollocamento

Il caso dei lavoratori di Almaviva Contact potrebbe essere ad una svolta. La Commission europea ha proposto all'Italia la concessione di 3,3 milioni di euro provenienti dal  Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg), per aiutare i 1.610 ex dipendenti dell'impresa operante nel settore dei call center a cercare un nuovo impiego lavorativo. Come riporta l'agenzia Dire, la decisione è stata motivata da Marianne Thyssen, Commissaria UE responsabile per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilita dei lavoratori:  "La solidarietà è  un valore fondamentale dell'Unione europea e un modo importante di dimostrarla e' aiutare le persone che ne hanno più bisogno. Offrendo loro un sostegno finanziario di 3,3 milioni per aiutarli nella ricerca di un nuovo lavoro tramite formazione, orientamento e sostegno all'imprenditoria, agevoleremo considerevolmente il reinserimento degli ex lavoratori di Almaviva nel mercato del lavoro".

L'Italia ha chiesto il sostegno del Feg a seguito della chiusura della sede di Almaviva Contact a Roma e del successivo licenziamento di 1.646 lavoratori. Questa perdita di posti di lavoro e' scaturita da una combinazione di condizioni avverse prodotte dalla crisi economica e finanziaria. Le misure cofinanziate dal Feg saranno di ausilio a 1.610 lavoratori, che riceveranno prestazioni in tema di: orientamento individuale; ricerca del lavoro; assegno di ricollocazione; vari corsi di formazione; promozione dell'imprenditorialità e sostegno per la creazione di un'impresa, contributo alle spese per la mobilita' e rimborso delle spese per l'assistenza di persone non autosufficienti.

Il costo stimato complessivo del pacchetto ammonta a 5,5 milioni, 3,3 dei quali saranno erogati dal Feg (60%). La proposta sarà ora sottoposta all'approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio dei ministri della Ue. Presso la sede romana di Almaviva le entrate sono diminuite di oltre il 45% nel 2015 rispetto al 2011. Nonostante le trattative del 2016 con i rappresentanti dei lavoratori, nel 2016 il piano aziendale inteso ad allineare il costo del lavoro presso Almaviva Roma con altri centri Almaviva situati in Italia è stato respinto.

Tale piano avrebbe avuto l'effetto di ridurre temporaneamente il costo del lavoro e di aumentare la produttività e l'efficienza. La sua bocciatura ha determinato la chiusura della sede di Roma e il licenziamento di 1 646 addetti. Le zone più colpite dai licenziamenti sono la regione del Lazio e la città di Roma, le cui economie sono in lenta ripresa dopo le grandi difficoltà causate dalla crisi economica e finanziaria. 

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