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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il terremoto del Centro Italia

"È ragionevole attendersi un terremoto come ad Amatrice ogni 4-5 anni"

Alle 3:36 del 24 agosto 2016 il borgo laziale venne distrutto da un sisma di magnitudo 6.0 che ha dato avvio a una delle più importanti sequenze sismiche di questo secolo sconvolgendo la vita di 140 comuni e circa 600mila persone. Ricostruire sì, ma come? Il punto

Amatrice, il borgo del Reatino distrutto dal terremoto alle 3:36 del 24 agosto 2016 si prepara a ricordare le sue vittime con una serie di celebrazioni che culmineranno con una cerimonia alla presenza del premier Mario Draghi. Con il terremoto di magnitudo 6.0 prendeva il via una delle più importanti sequenze sismiche che ha colpito il territorio nazionale in questo secolo, e che ha conivolto e sconvolto la vita di 140 comuni e circa 600mila persone. Cinque anni dopo si ricordano le 299 vittime in un territorio in cui è in opera una lenta e faticosa ricostruzione. 

Ad oggi sono circa 20.700 le domande di ricostruzione che sono state avviate agli uffici comunali, appena un terzo dei progetti attesi. "10.263 sono i decreti emanati ovvero l'autorizzazione all'apertura dei cantieri e il finanziamento accordato - spiega il commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini - 2,7 miliardi di euro l'impegno accordato. Ad oggi si contanto più di 5.500 cantieri aperti in tutto il cratere, 5mila gli interventi già conclusi con 12mila unità abitative restituite ai cittadini, 13mila in corso di ricostruzione e 52mila case ancora in attesa di essere ricostruite. Alla ricostruzione privata corre parallela quella pubblica. Ma corre non è il verbo esatto. Qui i progetti sono solo sulla carta. Dei 2.600 interventi programmati 900 riguardano le chiese distrutte dal sisma.  

C'è un capitolo a parte: quello delle opere finanziate dai 34,1 milioni di euro raccolti tramite le donazioni fatte con gli sms solidali che all'epoca fecero tanto discutere.  Le quattro regioni interessate dal cratere sismico hanno programmato 119 interventi, di cui 93 ultimati (8 sono in fase di esecuzione, 16 sono in fase di gara per la progettazione o l'esecuzione, una è attualmente ferma e una è stata revocata).  Nelle Marche il grosso delle risorse con 21,4 milioni di euro che hanno finanziato 106 iniziative. In ritardo gli interventi in Abruzzo che non ha portato a termine nessuno dei 5 interventi in programma. Nel Lazio sono stati finanziati 3 interventi relativi all'edilizia scolastica (Poggio Bustone, Santa Maria a Rivodutri e Collevecchio) e uno per la realizzazione di una rete wifi tra i principali comuni del Reatino. In Umbria sono state fornite aule interamente digitali e cablate alle scuole primarie dei territori della Valnerina e realizzati una rete di centri di Protezione civile nei Comuni che ne erano sforniti.

Ricostruire ma come: il nodo delle faglie del Centro Italia

A distanza di 5 anni il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni, fotografando lo stato dell'arte nello studio dei terremoti in Italia ricorda come la sequenza, detta "di Amatrice-Norcia-Visso"per l’estensione territoriale delle faglie attivate in quella notte, è stata particolarmente funesta, coinvolgendo un'area di circa 8000 chilometri quadrati.

"Il nostro cervello tende a voler rimuovere il ricordo delle tragedie, mentre invece la memoria di questi eventi terribili ci aiuta a porre in essere tutte le possibili strategie difensive dagli eventi futuri che inevitabilmente torneranno" spiega il presidente Ingv che ricorda come in Italia si registrano in media 20-25 terremoti distruttivi al secolo, quindi secondo la statistica è ragionevole attendersi un evento ogni 4-5 anni.

"La sequenza sismica iniziata il 24 agosto 2016 è stata generata da un volume crostale che, per effetto dell’estensione perpendicolare alla catena appenninica di circa 4-5 mm/anno, attiva da milioni di anni, è scivolato anche di qualche metro verso il basso lungo dei piani di faglia cosiddetti distensivi: l’attrito sviluppatosi con questi movimenti ha generato le onde sismiche che hanno devastato tanti comuni del Centro Italia, come Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto, Pescara del Tronto, Norcia, Visso, ecc. La storia sismica dell’area ci ha insegnato che sequenze sismiche di questo tipo possono dare eventi importanti per diversi mesi, come avvenne nel 1703."

Ma quando avverrà il prossimo terremoto ancora è difficile prevederlo. "Non siamo in grado di prevedere dove e quando sarà il prossimo evento sismico per la sola ragione che ancora non conosciamo sufficientemente tutti i parametri e le condizioni fisiche che portano all'enucleazione di un terremoto - spiega Doglioni -  sappiamo, però, che questo obiettivo è possibile: si tratta di studiare e misurare capillarmente tutto quello che la Terra ci permette di misurare: variazioni della sismicità, delle falde acquifere, delle modificazioni nel sottosuolo della velocità delle onde sismiche, delle variazioni delle velocità tra le stazioni GPS e altro ancora". Per questo, prosegue Doglioni, si sta investendo molto in reti di monitoraggio che, grazie anche all'intelligenza artificiale e l'utilizzo di grandi sistemi di calcolo, ci permetteranno forse di avere col tempo stime previsionali affidabili.

"Le reti di monitoraggio - aggiunge il presidente Ingv - sono le infrastrutture di ricerca che rappresentano i nostri 'telescopi' puntati verso il centro della Terra e che ci consentono di osservare il suo comportamento". "Per me - conclude - l'evento di Amatrice è stato una frustata dolorosa dal punto di vista umano ma, come scienziato, uno stimolo forte per studiare con sempre maggiore determinazione l'origine dei terremoti". 

Alle 3.36 del 24 agosto un boato: "Amatrice non c'è più"

  • Alle 3.36 del 24 agosto un terremoto di magnitudo 6.0 in 142 interminabili secondi cancella Accumoli (Rieti), Amatrice (Rieti), Arquata del Tronto e Pescara del Tronto
  • Dopo meno di un'ora, alle 4.33, un'altra scossa di magnitudo 5.3 farà tremare Norcia. 
  • Il bilancio arriverà a sfiorare i 300 morti (299), con oltre 4000 sfollati e 238 persone messe in salvo. Quello passato alla storia come il terremoto del Centro Italia ha provocato, come documentato dai satelliti Cosmo-SkyMed, un abbassamento del terreno di 18 centimetri nell'area della Piana di Castelluccio di Norcia
  • Il 26 ottobre alle 19.10 una scossa di magnitudo 5.4 colpisce Castelsantangelo sul Nera (Macerata). Poco dopo, alle 21.18 magnitudo 5.9, tocca ad Ussita (sempre nella zona di Macerata).
  • Il 30 ottobre quando alle 7.40 un terremoto di magnitudo 6.5 metterà in ginocchio Norcia. La scossa, la più forte registrata in Italia negli ultimi trent'anni, provocherà altri danni, altri crolli ma fortunatamente non altre vittime.
  • Nell'infinita sequenza sismica del Centro Italia va ricordato anche il terremoto di magnitudo 5.5 delle ore 11.14 italiane del 18 gennaio 2017. È il giorno della valanga che travolse il resort Rigopiano.

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