A Livorno c'è un "picco di mortalità superiore alla media regionale". Decessi dovuti a "mesotelioma, cardiopatie ischemiche, malattie cerebrovascolari e malattie degenerative come l'Alzheimer", "in un territorio devastato dall'inquinamento prodotto da diverse industrie chimiche, di produzione di energia e di trasformazione dei rifiuti". A lanciare l'allarme è l'Osservatorio nazionale amianto (Ona), chiamando in causa gli stabilimenti della Solvay di Rosignano Marittimo al porto, "un angolo di Toscana che sta pagando gravi conseguenze in termini di salute".

Secondo uno studio recentemente pubblicato sulla rivista International Journal of Occupational Medicine and Environmental Health e realizzato da ricercatori italiani, rende noto l'Ona, dal 2001 al 2010 sul territorio di Rosignano Marittimo si sono registrati 245 morti in più rispetto alla media regionale in Toscana. La situazione è grave anche nella stessa città di Livorno, "a causa della zona portuale, dove portuale, dove è in corso una vera e propria epidemia".

Sulle morti sospetti di lavoratori degli stabilimenti Solvay di Rosignano, ricorda l'Osservatorio, è in corso un'inchiesta della Procura di Milano e al momento "le cause aperte per risarcimento danni si riferiscono a 17 casi di lavoratori che si sono ammalati o sono deceduti".

L'ultimo lutto, denuncia l'Ona, porta la data del 2 agosto scorso: Umberto Ascanio Bertini, morto dopo una lunga malattia, che aveva lavorato per otlre trent'anni nello stabilimento di Rosignano. La Procura di Livorno ha disposto l'esame autoptico sul cadavere e l'esito confermerebbe la diagnosi del mesotelioma, conclude l'Ona. Giovedì si terrà una conferenza stampa sull'argomento al centro Rodari di Rosignano Solvay, con un'assemblea pubblica alla quale sono invitati a partecipare cittadini e istituzioni locali.