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Martedì, 16 Aprile 2024
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Le ombre della Cia in Ue: storie di persone in pericolo

Con la presidenza italiana dell'Ue, Amnesty si appella al governo per ricordare come l'Europa da sempre promuova il rispetto dei diritti umani. Undici storie di persone in pericolo, che potrebbero essere salvate con un intervento del governo. Le ombre della Cia in Europa

Zayn al-Abidin Muhammad Husay e 'Abd Al Rahim Hussayn Muhammed Al-Nashiri sono stati sottoposti a detenzione segreta dalla parte dell'agenzia statunitense Cia per oltre quattro anni, subendo sparizione forzata e torture. Una delle peggiori è stata il "waterboarding", in cui il torturatore simula la sensazione di annegamento, mettendo la testa del torturato in una vasca d'acqua e facendogli mancare il respiro.

I due sono stati in un secondo momento trasferiti a Guantanamo: Abu Zubaydah a tempo indeterminato e senza accuse, mentre per Al Nashiri è previsto un processo dinanzi a una commissione militare degli Stati Uniti. La condanna potrebbe essere quella capitale.

TORTURATI IN UE - Secondo la loro testimonianza i due sarebbero stati detenuti tra il 2002 e il 2003 in una prigione segreta della Cia in Polonia. Abu Zubaydah ha detto di essere stato sottoposto a detenzione segreta in Lituania, mentre Al-Nashiri ha dichiarato di essere stato recluso anche in Romania.

INDAGINI IN CORSO - Attualmente a entrambi è stato accordato lo status di "vittima", nell'ambito delle indagini ancora in corso sulla presenza di una prigione a marcio Usa gestita dai suoi servizi segreti a Stare Kiejkuty, un piccolo distretto militare polacco. Le indagini, portate avanti da magistrati polacchi, sono coperte da segreto e i legali dei due detenuti hanno riferito che non è stato dato loro il permesso di parteciparvi in modo significativo.

Nel 2013 si è svolta un'udienza e oggi Al-Nashiri e Abu Zubaydah sono in attesa della decisione della Corte europea dei diritti umani in merito al loro ricorso per i maltrattamenti subiti durante la detenzione in territorio Ue. Sono stati presentati anche due ricorsi separati per le violenze subite in Romania e Lituania, di cui ancora però non sono state avviate le indagini.

COSA FARE - La presidenza italiana dell'Unione dovrebbe impegnarsi a intervenire presso il governo degli Stati Uniti per esigere la chiusura definitiva di Guantánamo Bay. Solo così sarebbe possibile respingere l'impunità e sostenere tutte le iniziative per svolgere indagini esaustive, indipendenti ed efficaci su tutte le accuse di complicità europea nei programmi di detenzione segreta della Cia, come indicato nella Relazione del Parlamento europeo del 2012, che menzionava espressamente queste due persone e chiedeva un'efficace riparazione. Su questo Amnesty ha lanciato un appello che è possibile firmare sul sito.

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