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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Torino

Blitz contro gli anarchici del Fai: "Con le bombe volevano uccidere Carabinieri e cittadini"

Disposti ad uccidere anche gente comune: sette persone appartenenti alla Federazione Anarchica Informale sono state arrestate, altre otto indagate: "Terroristi responsabili degli attentati contro Cofferati e Chiamparino"

Una complessa organizzazione, priva di una stabile struttura di tipo tradizionale, votata alla lotta armata contro le cosiddette "strutture del dominio". Questa la "Fai - Federazione Anarchica Informale" secondo gli investigatori della Digos di Torino che hanno arrestato sette appartenenti all'associazione, con l'accusa di aver ideato e portato a compimento decine di attentati e pacchi bomba. Le sigle che accompagnavano le rivendicazioni erano leggermente diverse, ma la matrice era sempre la stessa. La misura cautelare, spiegano gli investigatori, è l'esito di una complessa attività di indagine, condotta attraverso anni di monitoraggio, intercettazioni e pedinamenti.

"Azioni finalizzate a distruggere lo Stato" come espressamente affermato nel programma criminoso stilato dai 'soci fondatori', ricostruito dagli investigatori attraverso l'analisi documentale di numerosi scritti, le azioni erano finalizzate a realizzare la "distruzione dello Stato e del capitale" portando l'attacco alle strutture del "dominio". Tra gli obiettivi privilegiati dall'associazione quelli istituzionali, come caserme di carabinieri, polizia e dei vigili urbani, istituzioni politiche e amministrative, ma anche giornalisti, strutture aziendali e università. Il Fai non disdegnava però anche anche luoghi pubblici e/o zone residenziali.  

GLI ARRESTATI. Due le persone già in carcere, Alfredo Cospito e Nicola Gai, condannati a 9 e 10 anni e 8 mesi per l'attentato all'amministratore delegato dell'Ansaldo, Roberto Adinolfi, gambizzato il 7 maggio 2012. In manette è finita Anna Beniamino, la compagna di Cospito (entrambi sono ritenuti le "menti" dell'organizzazione), titolare di un negozio di tatuaggi nel quartiere San Salvario di Torino. Poi ci sono Danilo Cremonese e la compagna Valentina Speziale, di Pescara, dove svolgono lavori saltuari. Infine Marco Bisesti, romano (lavora saltuariamente nell'allestimento di scenografie per film e di palchi dello spettacolo), e infine, Alessandro Mercogliano

 

Blitz contro gli anarchici del Fai, sette arresti

GLI ATTENTATI. Agli arrestati vengono contestati numerose azioni terroristiche: l'attentato del 24 ottobre 2005 effettuato mediante un ordigno esplosivo ad alto potenziale (contenente dinamite e dadi metallici), dotato di sistema di attivazione temporizzato, posizionato presso il Parco Ducale di Parma e poi rivendicato dalla compagine denominata "Cooperativa Artigiana Fuoco e Affini (occasionalmente spettacolare)/FAI"; l'attentato del 2 novembre 2005 effettuato mediante invio di un ordigno esplosivo/incendiario al Sindaco pro-tempore di Bologna, Sergio Cofferati, poi rivendicato dalla compagine denominata "FAI/Coop Artigiana Fuoco e Affini (occasionalmente spettacolare)"; l'attentato effettuato mediante l'invio di plichi esplosivi, recapitati ad inizio luglio 2006, presso la sede torinese della ditta "Coema Edilità", al Sindaco di Torino, Sergio Chiamparino e al direttore del quotidiano Torino Cronaca, Giuseppe Fossati, poi rivendicati dalla compagine denominata "RAT (Rivolta anonima e Tremenda)/ FAI"; l'attentato del 24 maggio 2005 effettuato mediante invio di ordigni esplosivo/incendiari al Presidente dell'ente gestore del Centro di Permanenza Temporanea di Modena (Daniele Giovanardi), al Questore pro-tempore di Lecce (Giorgio Manari) ed al Comando della Polizia Municipale di Torino sito in via Saluzzo 26, rivendicati dalla "cellula" denominata "Narodnaja Volja - FAI"; l'attentato del 7 maggio 2012, commesso, a Genova, con l'utilizzo di un'arma da sparo ai danni dell'ingegner Adinolfi Roberto, amministratore delegato della Ansaldo Nucleare, rivendicati dalla "cellula" denominata "Nucleo Olga/FAI-FRI"; l'attentato del 2 giugno 2006 effettuato mediante due ordigni esplosivi ad alto potenziale dotati di sistemi di attivazione temporizzati posizionati nei pressi della Scuola Allievi Carabinieri di Fossano (CN) e poi rivendicati dalla compagine denominata "RAT (Rivolta anonima e Tremenda)/FAI"; l'attentato del 5 marzo 2007 effettuato mediante tre ordigni esplosivi ad alto potenziale dotati di sistemi di attivazione temporizzati collocati presso la zona pedonale del quartiere "Crocetta" di Torino e poi rivendicati dalla compagine denominata "RAT (Rivolta anonima e Tremenda)/ FAI".

PIPPO, PAPEROGA E PLUTO. Le indagini della Digos partono dall'attentato del quartiere Crocetta di Torino il 5 marzo 2007, quando alcune bombe esplosero accanto a dei cassonetti per i rifiuti. Gli ordigni avevano un duplice obiettivo: colpire i poliziotti e ottenere risalto mediatico. L'attentato, senza vittime, fu rivendicato dagli autori, allora, con nomi dei personaggi disneyani: Pippo, Paperoga, Pluto

LE INDAGINI. Gli indagati si muovevano "in maniera estremamente accorta, "prendendo in ogni momento della giornata ogni tipo di precauzione volta ad eludere eventuali controlli da parte delle forze dell'ordine".  Gli indagati, in particolare, parlavano tra loro in ambienti esterni e sempre in movimento, lasciando a casa il telefono cellulare ed effettuando percorsi del tutto privi di logica, con repentini cambiamenti di direzione o tragitti. Le poche conversazioni in luoghi chiusi avvenivano invece a voce molto bassa e accendendo la tv, o la radio, per rendere incomprensibili i dialoghi. Le bonifiche alle abitazioni e gli automezzi utilizzati, alla ricerca di eventuali microspie, erano continue. 

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