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Giovedì, 25 Aprile 2024
I fiancheggiatori

Arrestato Andrea Bonafede, il prestanome di Messina Denaro

Il geometra di Campobello di Mazara è stato arrestato dai carabinieri del Ros con l'accusa di associazione mafiosa. Gip: "L'ha aiutato a restare capo mafia"

Dopo l’autista di Matteo Messina Denaro anche Andrea Bonafede, geometra di Campobello di Mazara, è stato arrestato dai carabinieri del Ros con l'accusa di associazione mafiosa per aver prestato l'identità al boss. Andrea Bonafede, scrive il gip Alfredo Montalto nella misura cautelare disposta, "ha, in concreto, fornito un apporto di non certo secondaria importanza per le dinamiche criminose dell'associazione mafiosa della provincia di Trapani, avendo così consentito a Messina Denaro, non soltanto di mantenere la sua latitanza, ma soprattutto, anche mediante la sua presenza nel territorio, di continuare ad esercitare il ruolo direttivo dell'organizzazione mafiosa".

"Bonafede - continua il gip dopo aver definito inverosimile la sua difesa - ha un'estrazione familiare compatibile con il ruolo di partecipe dell'associazione mafiosa (e che, allo stesso tempo, spiega perché Messina Denaro Matteo si sia potuto a lui rivolgere), dal momento che egli è nipote (figlio del fratello) del noto Bonafede Leonardo, già 'reggente' proprio della 'famiglia' mafiosa di Campobello di Mazara che ha protetto, quanto meno negli ultimi anni, la latitanza dello stesso Messina Denaro Matteo consentendogli di svolgere appieno il ruolo di capo indiscusso della consorteria di Cosa nostra nella provincia di Trapani". 

Secondo le indagini il vero Andrea Bonafede avrebbe consegnato al capomafia la sua carta di identità, la tessera sanitaria e il bancomat. Così il padrino si è appropriato della sua identità ed ha potuto vivere la latitanza come un cittadino qualunque. Oltre al falso documento, il vero Bonafede ha consegnato al capomafia anche la tessera sanitaria, determinante per effettuare visite mediche e riceve terapie adeguate per curare il tumore. Grazie a questi documenti Matteo Messina Denaro, come ammesso dallo stesso Bonafede, ha acquistato la casa di Campobello di Mazara in cui il boss ha trascorso l'ultimo periodo della latitanza. Non è tutto: Bonafede avrebbe consegnato all'ormai ex latitante anche il bancomat, che gli permetteva di fare delle spese. Poi c’è il discorso della macchina del boss, la Giulietta, che Matteo Messina Denaro aveva acquistato personalmente in una concessionaria di Palermo, ma che era formalmente intestata alla madre di Bonafede. 

L'arresto del vero Andrea Bonafede è avvenuto ad una settimana esatta dalla cattura di Matteo Messina Denaro e dall'arresto del suo autista Giovanni Luppino. Si continua a cercare la rete di fiancheggiatori del capomafia, che avrebbe coperto la latitanza del boss per ben 30 anni.

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L'autista di Messina Denaro non convince il gip: "Era armato, conosceva l'identità del boss"

La compagna di Andrea Bonafede: "Non mi ha detto nulla"

Qualche giorno fa la compagna di Andrea Bonafede aveva dichiarato di non essersi mai accorta di nulla. Il compagno gli avrebbe rivelato tutto solo una volta uscita la notizia che il boss girava con la sua carta d'identità. "Mi ha scongiurato, mi ha detto: 'Scusa Rosa ma che dovevo fare? Iddu si è presentato da me e mi ha chiesto i documenti... Credo che anch'io avrei fatto così se mi fosse capitato, anch'io per paura avrei ceduto a un boss di quel calibro la mia carta d'identità". "Tutti secondo me al suo posto l'avremmo fatto", ha dichiarato la donna aggiungendo: "Adesso però l'ho lasciato".

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