Lerici, liberato l'imprenditore Andrea Calevo: era nascosto in una cantina
Il patron della Calevo Nestore e Figlio srl era stato rapito il 17 dicembre dopo una rapina nella sua villa. E' stato tratto in salvo da un'operazione di Polizia e Carabinieri. Era tenuto prigioniero a pochi chilometri da casa
E' stato liberato con un'ingente operazione congiunta di Polizia e Carabinieri l'imprenditore edile Andrea Calevo, rapito lo scorso 17 dicembre a seguito di una rapina nella sua villa di Lerici (La Spezia).
L'imprenditore 31enne, titolare della società Calevo Nestore e figlio srl, era stato portato via da tre uomini che lo attendevano in casa dopo aver legato e imbavagliato la madre.
L'Audi A3 dell'imprenditore, con la quale la banda si era allontanata, era stata trovata semi sommersa nel fiume Magra.
Andrea Calevo è rimasto da quel giorno in un cantina alla periferia di Sarzana, a pochi chilometri da casa. La notizia della sua liberazione è stata confermata dal maggiore Paolo Storoni del Ros di Genova.
L'operazione è stata invece seguita personalmente dal prefetto Gaetano Chiusolo, direttore della Direzione centrale anticrimine.
AGGIORNAMENTI
ARRESTI. Ci sarebbero tre fermi in relazione al sequestro di Andrea Calevo. È quanto trapela da fonti investigative. I tre stanno per essere portati alla questura della Spezia.
Si tratta di "due italiani, un 25enne ed un 70enne legati da rapporti di parentela, ed un albanese". I tre, ha spiegato Chiusolo "lavoravano nel campo dell'edilizia" ma non sono ancora chiari gli enventuali rapporti con l'impresa di Calevo. Rapporti che sono "al vaglio degli inquirenti, così come la posizione di altre quattro/sei persone che potrebbero avere partecipato alla rapina". L'ostaggio, ha confermato Chiusolo, "è in condizioni di salute abbastanza buona", considerando che è rimasto sotto sequestro per 15 giorni e potrebbe non essere stato alimentato a sufficienza.
CANCELLIERI. "Quest'anno si chiude davvero bene con la liberazione di Andrea Calevo. Una grande soddisfazione sia per la bellezza dell'operazione e per il fatto che l'ostaggio stia bene ma anche perchè ciò rappresenta un riconoscimento professionale delle forze dell'ordine". E' questo il commento all'Adnkronos del ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri.
LE PRIME PAROLE. "Sto bene, grazie a tutti. Ora voglio rivedere mia madre". Sono state queste - secondo gli inquirenti - le prime parole tra le lacrime di Andrea Calevo dopo essere stato liberato stamattina con un blitz di polizia e carabinieri. A quanto si apprende l'imprenditore è già nella sua abitazione a Lerici. L'uomo è stato trovato in un vano bunker in un'abitazione a Sarzana. Secondo gli inquirenti è "in buonissime condizioni".
IL PREFETTO. Grande soddisfazione" per l'operazione che ha portato alla liberazione di Andrea Calevo e al fermo di tre persone, due italiani ed un albanese, mentre si sta ancora vagliando la posizione di altre persone ("quattro/sei") che potrebbero essere state coinvolte nella rapina nella villa di Calevo a Lerici. E' così che Gaetano Chiusolo, direttore della Direzione centrale Anticrimine (Dac), fornisce i primi dettagli dell'operazione interforze che ha portato alla liberazione del giovane imprenditore rapito a Lerici il 16 dicembre.
"Innanzitutto - dice Chiusolo a Tmnews - grande soddisfazione per la liberazione dopo solo 14 giorni di questo giovane imprenditore". Sin dall'inizio, prosegue Chiusolo, c'è stata "una grande sinergia tra la procura e gli investigatori di polizia e carabinieri che hanno condiviso strategie ed intelligentemente diviso i compiti" Sono state analizzate attentamente le "relazioni con la famiglia", e contestualmente è stata effettuata "una attenta analisi della dinamica del sequestro" ricostruendola nei minimi dettagli. Una "complessa attività tecnica" ha portato a comprendere il ruolo delle persone che poi sono state fermate. Si tratta di "due italiani, un 25enne ed un 70enne legati da rapporti di parentela, ed un albanese". I tre, spiega Chiusolo "lavoravano nel campo dell'edilizia" ma non sono ancora chiari gli enventuali rapporti con l'impresa di Calevo. Rapporti che sono "al vaglio degli inquirenti, così come la posizione di altre quattro/sei persone che potrebbero avere partecipato alla rapina".