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Giovedì, 18 Aprile 2024
La confessione / Milano

L'accoltellatore del centro commerciale: "Ho visto tutte quelle persone felici, ero invidioso"

Le parole di Andrea Tombolini, che nel pomeriggio di giovedì ha accoltellato diverse persone ad Assago (Milano). È stato arrestato con le accuse di omicidio e tentato omicidio plurimo

Il video degli accoltellamenti

"Pensavo di star male, di essere ammalato. Ho visto tutte quelle persone felici, che stavano bene, e ho provato invidia". Sono queste, in sintesi, le parole che il 46enne Andrea Tombolini ha detto al pm di Milano Paolo Storari. L'uomo, che avrebbe gravi problemi psichici, è stato arrestato con le accuse di omicidio e tentato omicidio plurimo: nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 27 ottobre, ha accoltellato alcune persone nel Carrefour del centro commerciale Milanofiori di Assago, nel Milanese. Luis Fernando Ruggieri, dipendente 30enne del supermercato, è morto mentre veniva portato in ospedale. Altre 5 persone sono rimaste ferite, tra cui 4 in modo grave: non sarebbero in pericolo di vita. Tra i feriti c'è anche il calciatore del Monza Pablo Marì, che è stato operato alla schiena. A disarmarlo, in quegli attimi concitati, è stato l'ex calciatore dell'Inter Massimo Tarantino.

L'aggressione di Andrea Tombolini è durata in tutto 7 minuti. Secondo quanto ricostruito finora dai militari, l'uomo è arrivato al centro commerciale in bicicletta provenendo dal suo appartamento, che dista circa quindici minuti. Sarebbe entrato nel Carrefour con l'intenzione di auto infliggersi ferite con uno dei coltelli che ha preso da uno scaffale. A quel punto, come avrebbe spiegato durante l'interrogatorio, Tombolini avrebbe avuto un moto di invidia nei confronti degli altri clienti, tanto da decidere di scagliarsi contro di loro. A fermarlo e disarmarlo è stato Massimo Tarantino, ex calciatore dell'Inter, del Bologna e del Napoli e ora dirigente sportivo. "Urlava, urlava e basta", ha raccontato.

Accoltella persone a caso al centro commerciale (foto Enzo Cairoli, da MilanoToday)

L'assalitore è stato poi portato negli uffici del comando provinciale di Milano in via della Moscova: avrebbe continuato a dire frasi prive di senso, in linea con un evidente stato confusionale. Nella notte è stato interrogato dal pm Paolo Storari, che coordina le indagini dei carabinieri. Il 46enne, disoccupato e incensurato, non risulta formalmente in cura in una struttura sanitaria ma, anche secondo quanto spiegato dai genitori che vivono con lui, sarebbe affetto da depressione e da una forma di ipocondria molto grave. Da quanto è emerso, lo scorso 18 ottobre era stato medicato in ospedale per ferite al volto che si era auto inferto prendendosi a pugni da solo.

Prima di essere fermato, ha accoltellato a morte una persona e ne ha ferite altre 5, tra cui 4 in modo grave. La persona che ha perso la vita si chiamava Luis Fernando Ruggieri, era di origini boliviane e aveva 46 anni. Era cresciuto in Lombardia e negli ultimi cinque anni aveva vissuto a Trezzano sul Naviglio assieme alla famiglia di origine e alla compagna, dalla quale si è separato nel periodo estivo. Da allora aveva iniziato a vivere a Milano. Era un dipendente della catena Carrefour e, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, sarebbe stato uno dei primi ad essere colpiti dall'aggressore: è deceduto durante la corsa in ambulanza per raggiungere l'ospedale.

Tra le persone coinvolte, 4 sono state trasportate in codice rosso in ospedale: le ferite riportate, per quanto gravi in alcuni casi, non sono considerate preoccupanti dai medici. Tra i feriti, il più grave è un uomo di 81 anni, operato d'urgenza per una ferita al fianco all'ospedale Fatebenefratelli e ora in terapia intensiva. Ferito anche il calciatore spagnolo del Monza Pablo Marì. È stato colpito alla schiena mentre faceva la spesa con la moglie e il figlio. Il giocatore, che come gli altri feriti non è in pericolo di vita, ha trascorso la notte all'ospedale Niguarda, dove è stato ricoverato dopo l'aggressione, e oggi è stato operato ai muscoli della schiena. Il difensore resterà in osservazione per due o tre giorni prima delle dimissioni. Per il ritorno in campo ci vorranno almeno due mesi.

Dopo la tragedia, secondo quanto trapela, sta dando indicazione al personale dei suoi punti vendita di "travisare" tutti i coltelli in esposizione. Il rischio, infatti, è che nei prossimi giorni qualcuno possa emulare il gesto di Andrea Tombolini. Il provvedimento è già presente in altre catene: raggiungere i coltelli per acquistarli non è immediato. O bisogna chiedere al personale oppure ci sono separatori fisici (cassette o meccanismi con cordicelle) che impediscono l'accesso rapido, come per altri prodotti potenzialmente pericolosi.
 

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