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Giovedì, 25 Aprile 2024
Malasanità / Caserta

Sospeso il chirurgo di Angela Iannotta, la mamma in fin di vita dopo il bypass gastrico

Le indagini sono partite dopo la denuncia della donna e quella del figlio di un altro paziente, morto dopo l'operazione. Il medico è accusato anche di avere falsificato le cartelle cliniche

Aggiornamento del 22/02/2024: in data 14/06/2023 il Tribunale di Napoli ha disposto l'immediata cessazione della misura interdittiva applicata nei confronti del medico. 

Prima la denuncia presentata da una giovane mamma ridotta in fin di vita dopo un intervento chirurgico, poi quella dei familiari di un altro paziente, morto dopo un'operazione simile. Adesso per C.S.A., chirurgo bariatrico che lavora in diverse strutture sanitarie convenzionate col sistema sanitario nazionale, è scattata la sospensione. Il provvedimento gli è stato notificato dagli agenti del commissariato di Marcianise, su delega della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Il chirurgo è indagato per i reati di omicidio colposo e falso in atto pubblico.

Come si legge su CasertaNews, le indagini a carico del medico sono scattate dopo la denuncia di Angela Iannotta, sua paziente. La donna (difesa dagli avvocati Raffaele Gaetano e Gaetano Crisileo) è era stata operata più volte per un bypass gastrico dall’indagato riportando lesioni gravissime che ne avevano messo in pericolo la vita. A questa denuncia è seguita quella dei familiari di Francesco Di Vilio, morto dopo un intervento effettuato dal chirurgo. Entrambi sono di Santa Maria Capua Vetere.

La Procura ha affidato un incarico di consulenza tecnica a un collegio di medici specializzati, al fine di accertare le cause delle lesioni gravissime e della morte delle due persone offese. Gli accertamenti hanno accertato che "la condotta negligente e imperita del chirurgo - posta in essere anche nelle fast successive agli interventi effettuati sui pazienti - e stata la causa delle lesioni" di Iannotta e Di Vilio.

Secondo l’accusa il chirurgo avrebbe anche falsificato la cartella clinica di Iannotta, alterando la firma della stessa in calce al consenso formato precedente l’operazione.  

La Procura ha così affidato un incarico di consulenza tecnica a collegio di medici specializzati. Secondo l'accusa "la condotta negligente e imperita del chirurgo, posta in essere anche nelle fasi successive agli interventi effettuati sui pazienti, è stata la causa delle lesioni occorse" a Iannotta e della morte di Di Vilio.  

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