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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cold case / Austria

Anna uccisa e bruciata nel bosco: il dettaglio che ha incastrato il killer

La 49enne Todde, originaria di Goni in Sardegna ma residente a Torino, fu trovata morta nel 2008 in Austria. Per quell'omicidio, dopo 15 anni, è stato condannato all’ergastolo il fidanzato, Brahim Aboulakjam, cittadino marocchino di 48 anni. Un cold case risolto solo e soltanto grazie al Dna

Caso chiuso, il colpevole c'è: Anna Todde, 49enne originaria di Goni in Sardegna ma residente a Torino, fu trovata morta anni fa in Austria. Per quell'omicidio, dopo ben 15 anni, è stato condannato all’ergastolo il fidanzato, Brahim Aboulakjam, cittadino marocchino di 48 anni, già in carcere a Torino per una condanna a 4 anni per spaccio. Lo hanno incastrato le tracce di Dna rinvenute sul corpo della vittima. 

"Mi disse che avrebbe voluto essere cremata e seppellita con il marito se le fosse successo qualcosa" ha raccontato nelle scorse settimane la sorella ai giudici della corte d'Assise di Klagenfurt. Il collegio giudicante, composto sia da togati sia da giudici popolari, ha condannato all'ergastolo (con 5 favorevoli contro 3 contrari) Aboulakjam.

L'omicidio di Anna Todde

Anna Todde abitava a Torino nel popoloso quartiere Santa Rita. Due matrimoni alle spalle e nessun figlio. La sera del 4 ottobre 2008 il suo cadavere venne trovato in fiamme da un ciclista di passaggio sulle sponde del fiume Drava a Völkermarkt, in Carinzia, Austria. L'autopsia rilevò che si era trattato di un omicidio: la donna era stata prima strangolata, poi finita con quattro colpi di pistola al petto e in testa. Il killer aveva cercato di cancellare Anna e dopo averle sparato l'aveva cosparsa di benzina e le aveva dato fuoco allontanandosi a piedi dalla zona del delitto. Non aveva fatto i conti con la lieve pioggerellina che "salvò" qualcosa del povero corpo martoriato della donna.

Si accertò in seguito come poco prima di morire la vittima avesse avuto un rapporto sessuale, verosimilmente col suo assassino, che poi aveva cosparso il cadavere di benzina e aveva appiccato le fiamme, col proposito di renderlo irriconoscibile. E ci era in parte riuscito, visto che per la sola identificazione, avvenuta tramite il calco dei denti, erano passati due anni: gli investigatori federali del luogo erano arrivati a lei tramite una protesi particolarissima che viene applicata solo e soltanto in uno studio dentistico torinese.

Cold case chiuso dopo quasi 15 anni

Dopo 14 anni, a settembre 2022, gli inquirenti sono riusciti a chiudere il cerchio grazie a un collegamento del dna trovato nei genitali del cadavere con quello di Brahim Aboulakjam, in carcere delle Vallette a Torino, dove stava scontando quattro anni per droga. Il tampone a cui l'uomo accettò di sottoporsi non lasciò dubbi: coincideva al 100 per cento. Fu spiccato un mandato d'arresto europeo convalidato dalla corte d'appello del capoluogo piemontese. L'uomo ha sempre negato tutto.

Secondo gli investigatori austriaci, il movente sarebbe di tipo passionale: è comprovato che i due fossero fidanzati all'epoca dei fatti e che fossero partiti per una vacanza a bordo di una Volkswagen Polo di proprietà della donna. Forse una vacanza "riconciliatrice" finita nel modo più drammatico, forse Anna voleva interrompere per sempre quella relazione iniziata qualche mese prima. Quell'auto venne poi multata per divieto di sosta in provincia di Udine nel gennaio 2009 e rivenduta a Torino fino a finire nelle mani di un meccanico di Borgaro Torinese indagato per ricettazione. Per gli investigatori, infine, era stato sempre Aboulakjam a inviare per mesi da un sim intestata ad Anna, messaggi rassicuranti alla famiglia: "Sono a Madrid, non torno più a casa" scriveva per depistare le indagini. Il cold case ora è chiuso.

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