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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Rieti

Un anno fa il terremoto in Centro Italia: veglie e fiaccolate per ricordare i 299 morti

Erano le 3.36 del 24 agosto 2016, il terremoto rase al suolo interi paesi e comunità in Centro Italia: le vittime furono 299, 249 delle quali solo tra Amatrice e Accumoli

È passato un anno dalla prima forte scossa: erano le 3.36 del 24 agosto 2016, il terremoto rase al suolo interi paesi e comunità in Centro Italia: le vittime furono 299, 249 delle quali solo tra Amatrice e Accumoli, i comuni più colpiti.

Veglia e fiaccolata ad Amatrice

Nella notte si è svolta ad Amatrice una fiaccolata culminata con 249 rintocchi di campana. Il corteo è stato preceduto da una commossa lettura delle biografie delle vittime e seguito da una veglia di preghiera. Il sindaco Sergio Pirozzi ha scoperto un monumento alla memoria. Il monumento dello scultore Marino Di Prospero eretto al parco don Minozzi raffigura l'antica moneta "Fidelis Amatrix", che nel 1486 fu concessa in diritto alla città di Amatrice da Ferdinando d'Aragona per la fedeltà dimostratagli nella lotta contro gli Angioini.

La fiaccolata ha percorso le strade principali di Amatrice, avvicinandosi anche apiazza Augusto Sagnotti, dove sorgevano le tre palazzine di edilizia popolare in cui la notte del sisma persero la vita 19 persone. Lì, a ricordo di quelle vite spezzate, c'erano 19 lumini.

Una veglia di preghiera si è tenuta anche a Pescara del Tronto: "Per desiderio delle famiglie - ha spiegato il vescovo di Ascoli Piceno, mons. Giovanni D'Ercole - questa è la notte del silenzio, dell'intimità, della memoria e della preghiera". Il luogo scelto per la cerimonia è il parco dove i bambini di Pescara del Tronto giocavano, trasformato in obitorio a cielo aperto nelle prime terribili ore dopo il sisma. I rintocchi della campana della vecchia chiesa hanno ricordato tutte le vittime, una per una.

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Un territorio a rischio povertà

Da quella terribile notte è passato un anno, ma la ferita del sisma che ha colpito il Centro Italia il 24 agosto 2016 è ancora aperta: secondo le stime di Confesercenti, nei tre comuni più straziati dalla catastrofe (Amatrice, Accumuli e Arquata del Tronto) il prodotto interno lordo medio pro-capite si è quasi dimezzato (-47%), passando da 13.900 euro a circa 7.700, per una riduzione di 6.200 euro per abitante. A stimarlo è Confesercenti.

La perdita stimata di Pil è ancora grave, pur se meno eclatante (-15%), anche se si estende l'analisi dai tre comuni alla totalità dell'area colpita dal terremoto: il cosiddetto cratere sismico, la cui economia, prima del 24 agosto 2016, era particolarmente dipendente dalla spesa turistica (anche e soprattutto per le seconde case), che attivava una parte rilevante della produzione degli altri comparti. Centinaia di imprese sono ancora ferme e l'impatto negativo evidenziato si propagherà probabilmente per un tempo di almeno 3-5 anni.

La perdita di prodotto interno lordo, per quanto inevitabile, dopo le distruzioni portate dal sisma ed il conseguente stop delle imprese, è assai preoccupante. Riduzioni della portata di quelle citate inducono a evidenziare il possibile rischio di entrata in povertà per oltre 2.000 famiglie dell'area del cratere sismico, la metà delle quali provenienti dai tre comuni di Accumuli, Amatrice e Arquata del Tronto.

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