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Giovedì, 18 Aprile 2024
Indagini in corso / Cosenza

Antonella Lopardo uccisa "per errore" in casa: la pioggia ha cambiato i piani del commando

Emergono nuovi dettagli sul brutale omicidio della parrucchiera di 49 anni uccisa a Sibari, frazione del comune di Cassano allo Ionio (Cosenza)

Antonella Lopardo, una donna di 49 anni, parrucchiera, è stata uccisa martedì 2 maggio intorno alle 22 a colpi di kalashnikov e pistola nella sua abitazione in una zona rurale e isolata a Sibari, frazione del comune di Cassano allo Ionio, in provincia di Cosenza. Un vero e proprio agguato. Secondo gli inquirenti, il vero obiettivo dei killer sarebbe stato suo marito, Salvatore Maritato, titolare di una pompa di benzina e già noto alle forze dell'ordine, presunto esponente della cosca Forastefano e già coinvolto nell'inchiesta "Omnia" condotta dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Al momento si tratta di un'ipotesi che viene concretamente presa in esame dai carabinieri, che stanno svolgendo le indagini sotto le direttive della procura antimafia di Catanzaro.

Secondo quanto emerso da alcune deposizioni raccolte da chi indaga nelle ultime ore, le condizioni meteo di quella sera avrebbero cambiato in maniera inaspettata i piani del commando omicida. L'uomo quella sera non sarebbe rientrato al solito orario e con le solite modalità. Da qualche tempo circolava con una moto e rientrava a casa solitamente verso le 21.30: abitudini ben studiate da chi voleva tendergli la tappa mortale. Martedì 2 maggio, invece, pare che Salvatore Maritato avesse fatto tappa da alcuni parenti, e per via della pioggia incessante non sarebbe tornato a casa all'ora consueta e con la solita moto. Così l'uomo si sarebbe salvato.

L'omicidio di Antonella Lopardo a Sibari

I killer (due) quella sera hanno esploso da una finestra diversi colpi di arma da fuoco, ferendo mortalmente la donna al torace e in volto. Una tempesta di proiettili: almeno trenta i colpi esplosi. Puntavano al marito della vittima, probabilmente: avrebbero fatto fuoco nel momento in cui hanno intravisto un'ombra dietro una tenda. Il metodo non lascerebbe troppi dubbi sulla matrice 'ndranghetista. Si continua a indagare: le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona vengono passate al setaccio. Ci sono ancora tante ombre intorno al grave fatto di sangue.

Nulla si sa, al momento, sulle dichiarazioni rese ai carabinieri da Maritato: avrebbe riferito di non avere visto in faccia gli assassini, anche a causa dell'oscurità, e non avrebbe fornito indicazioni sui possibili motivi dell'agguato. I killer sarebbero poi scappati con un complice che li aspettava a bordo di un'auto rubata, trovata poi incendiata lungo la Statale 106.

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