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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Antonio Megalizzi è morto: il ragazzo italiano ferito a Strasburgo non ce l'ha fatta

Era stato colpito alla testa da Cherif Chekatt nell'attentato di Strasburgo. Il ragazzo, 29 anni, ha lottato per tre giorni tra la vita e la morte nell'ospedale della cittadina francese

E' morto Antonio Megalizzi, il giovane reporter italiano rimasto gravemente ferito alla testa nell'attacco al mercatino di Natale di Strasburgo. Il ragazzo, originario della Calabria ma cresciuto a Trento, ha lottato per tre giorni tra la vita e la morte. Ricoverato in rianimazione presso l'ospedale di Hautepierre della città francese, le sue condizioni erano apparse da subito gravissime. Un proiettile lo aveva raggiunto alla base del cranio, molto vicino al midollo spinale. Nel pomeriggio di venerdì la drammatica notizia. Megalizzi era appassionato di politica, Unione europea e giornalismo. Era a Strasburgo per seguire l'assemblea plenaria del Parlamento europeo. Collaborava con Europhonica, primo format radiofonico universitario internazionale che segue le attività dell'Europarlamento.

Il racconto delle colleghe: "Il killer ha preso la mira puntandoci la pistola alla testa"

Il giorno della tragedia stava passeggiando nell'area dei mercatini quando Cherif Chekatt, l'attentatore ucciso dalle forze speciali nella serata del 13 dicembre, gli ha sparato. "È una notizia che ci rattrista molto. Un pensiero di grande affetto e molto commosso va alla sua ragazza, ci dobbiamo unire tutti in questo dolore", ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Una preghiera per Antonio Megalizzi, l'impegno che non si muoia più così", ha scritto il ministro dell'Interno Matteo Salvini su Twitter. "Antonio Megalizzi non ce l'ha fatta. È assurdo e folle morire per la pallottola di un terrorista a 28 anni nel cuore dell'Europa. Dobbiamo debellare questa piaga il prima possibile. Le mie condoglianze alla famiglia e agli amici di Antonio. Non ci abitueremo a questa violenza!". Lo scrive su Twitter il vicepremier Luigi Di Maio. Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani lo ricorda con questo messaggio: "E' morto Antonio Megalizzi. Una preghiera lo accompagni in questo viaggio verso il cielo. Ricorderò sempre quella cena a Mezzocorona dove mi parlò dei suoi sogni di giovane giornalista". 


L'emittente radiofonica per cui collaborava ha annunciato la morte di Megalizzi su Facebook: "Purtroppo siamo costretti a confermare che il nostro collega Antonio ci ha lasciati. I nostri pensieri vanno alla famiglia e a tutti i suoi amici e colleghi. Vi preghiamo di rispettare il momento doloroso".

"Sono stato in ospedale a Strasburgo, la situazione è stabile, stazionaria. Antonio è in coma farmacologico. Non è cambiato nulla nelle ultime ore. Confermo che Antonio è stato colpito alla testa da un proiettile ma non sono riuscito a capire bene dove, perché è bendato e ha solo il viso scoperto", aveva detto ieri all'Ansa Danilo Moresco, padre di Luana, la fidanzata di Antonio. La famiglia Megalizzi è originaria di Reggio Calabria ma nel 1990 si è trasferita a Trento, quando Antonio aveva appena 5 mesi. Già durante gli studi all'università di Trento e di Verona il giovane aveva iniziato a lavorare in radio, sia come speaker sia come giornalista. Aveva collaborato per la programmazione della Rai di Trento, il canale radiofonico dell'emittente locale Rttr e ultimamente soprattutto per radio 80 Forever Young di Rovereto.

Dal 2003 a oggi sono 44 le vittime italiane di attacchi terroristici all'estero 

Il principale sospettato dell'attentato al mercatino di Natale, Cherif Chekatt, è stato ucciso ieri sera dalla polizia. Le indagini ancora stanno cercando di determinare se il 29enne criminale comune, che si era radicalizzato, avesse dei complici o se si è trattata dell'azione di un 'lupo solitario'. Al momento sette persone sono ancora in stato di fermo in relazione ai fatti di Strasburgo. Si tratta di quattro membri della famiglia di Cherif Chekatt ed altre tre persone, vicine al killer, due delle quali fermate la scorsa notte. Lo ha annunciato il procuratore della Repubblica di Parigi, Rémy Heitz, parlando dal tribunale di Strasburgo.

Attentato a Strasburgo, Europa colpita al cuore (Ansa)

Fonti del ministero dell'Interno, qualche ora prima dell'uccisione di Chekatt, hanno spiegato a Le Parisien che non si era ancora scoperta nessuna cellula terroristica a lui collegata. Intanto, i servizi di intelligence francesi stanno verificando l'attendibilità del messaggio di rivendicazione dello Stato Islamico. Dopo la notizia della morte di Chekatt, l'agenzia di propaganda dello Stato islamico, Amaq, ha diffuso un comunicato in cui si afferma che "l'attentatore di Strasburgo era un soldato dello Stato islamico e ha condotto questa operazione in risposta all'invito ad attaccare cittadini dei Paesi della coalizione contro lo Stato islamico in Siria ed Iraq".

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in cui si ipotizzano i reati di strage e attentato con finalità di terrorismo.

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