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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca giudiziaria

Processo Ruby: condanne (con sconto) per Fede, Mora e Minetti

La Corte d'Appello di Milano ha ridotto le pene inflitte in primo grado: sei anni e un mese all’ex agente dei vip, quattro anni e dieci mesi al giornalista e tre anni all’ex consigliera regionale

MILANO - Condannati sì, ma con lo sconto. La Corte d’Appello di Milano oggi ha ridotto le pene inflitte in primo grado a Emilio Fede, Lele Mora e all’ex-consigliera regionale Nicole Minetti nell’ambito del processo Ruby bis su un presunto giro di prostituzione nelle residenze dell’ex premier Silvio Berlusconi.

LE CONDANNE IN APPELLO - Nel dettaglio, Minetti è stata condannata a tre anni di reclusione, contro i cinque anni del primo grado; Fede a quattro anni e dieci mesi (da sette anni), mentre a Mora - che nella scorsa udienza aveva rinunciato ai motivi di appello - è stata riconosciuta la continuazione con la pena a quattro anni e tre mesi già patteggiata in un altro processo per bancarotta, arrivando complessivamente a sei anni e un mese di reclusione. In primo grado anche Mora era stato condannato a sette anni.

LE ACCUSE E LE REAZIONI - I tre - che hanno sempre respinto ogni addebito - erano accusati a vario titolo di induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile. Nel luglio scorso Berlusconi è stato invece assolto in appello nel processo principale sulla vicenda Ruby dall’accusa di concussione perché il fatto non sussiste e da quella di prostituzione minorile perché il fatto non costituisce reato. L’ex agente dei vip era l’unico degli imputati presenti alla lettura della sentenza, mentre per le parti civili c’era Imane Fadil. Assenti, invece, Ambra Battilana e Chiara Danese. "Sono soddisfatto della sentenza. Sono emozionato, perché se fossi finito carcere si nuovo il mio fisico non avrebbe potuto reggere", è stato il commento di Mora dopo aver ascoltato la sentenza dei giudici di secondo grado. "Ho già pagato - ha aggiunto - perché sono finito in carcere in isolamento per 14 mesi, trattato peggio di un terrorista. Non mi pento di quello che ho fatto perché se uno si pente non è uomo".

Processo Ruby bis: Nicole Minetti in aula

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