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Giovedì, 25 Aprile 2024
Taranto

Ilva, ok al decreto: la produzione prosegue

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge per il risanamento e la continuità produttiva nello stabilimento di Taranto. Monti: "Salva ambiente, salute e lavoro"

ROMA - Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge per il risanamento ambientale e la continuità produttiva dell'Ilva di Taranto, che recepisce le indicazioni emerse nel corso dell'incontro tra governo, parti sociali, amministratori locali e vertici aziendali del 29 novembre scorso. "Non chiamatelo decreto 'salva-Ilva', perché il provvedimento semmai è salva ambiente, salute e lavoro presso l'Ilva di Taranto". Questo l'invito del premier Mario Monti che ha sottolineato: il decreto è "blindato dal punto di vista della sua effettiva applicazione".

Il premier ha notato che "molti problemi del nostro Paese derivano da una grande attenzione a legiferare, ma da una scarsa attenzione all'effettiva applicazione e rispetto delle norme. Nel provvedimento sono inserite tutele da questo punto di vista come la figura del garante sull'attuazione degli adempienti ambientali e delle altre disposizioni del decreto". Insomma, "abbiamo presentato una creatura blindata dal punto di vista della sua effettiva applicazione".

TROVATO IL CORPO DELL'OPERAIO DISPERSO

Palazzo Chigi ritiene che il decreto "consente un cambio di passo importante verso la soluzione delle problematiche ambientali, il rispetto del diritto alla salute dei lavoratori e delle comunità locali interessate, e la tutela dell'occupazione".

Tromba d'aria su Taranto: crolli e feriti

"Con il provvedimento odierno all'Aia - si legge - è stato conferito lo status di legge, che obbliga l'azienda al rispetto inderogabile delle procedure e dei tempi del risanamento. Qualora non venga rispettato il piano di investimenti necessari alle operazioni di risanamento, il decreto introduce un meccanismo sanzionatorio che si aggiunge al sistema di controllo già previsto dall'Aia".

Crolli e feriti a Taranto



Il decreto "mira a garantire la continuità produttiva e la salvaguardia dell'occupazione presso lo stabilimento di Taranto, nel pieno rispetto delle fondamentali esigenze di tutela della salute e dell'ambiente, imponendo lo scrupoloso rispetto di tutte le prescrizioni adottate dalle autorità amministrative competenti". Si stabilisce che la società Ilva abbia la gestione e la responsabilità della conduzione degli impianti e che sia autorizzata a proseguire la produzione e la vendita per tutto il periodo di validità dell'Aia. L'Ilva è tenuta a rispettare pienamente le prescrizioni dell'autorizzazione ambientale.

LA TROMBA D'ARIA SULL'ILVA

Intanto l'azienda ha comunicato ai sindacati dei metalmeccanici che, a causa della tromba d'aria che ha colpito gli stabilimenti, ha intenzione di ricorrere alla cassa integrazione per 1.031 operai dal 28 novembre al 3 dicembre, mentre il Gip ha respinto l'istanza dell'Ilva per il dissequestro degli impianti a caldo. I legali del siderurgico hanno intanto proposto ricorso al Riesame chiedendo il dissequestro dell'acciaio prodotto dall'Ilva nei 4 mesi in cui l'azienda non aveva facoltà d'uso degli impianti. L'udienza dinanzi alla prima sezione penale è fissata per il 6 dicembre.
 

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