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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Catania

Aquarius nel mirino, la nave è stata sequestrata: "Traffico di rifiuti pericolosi"

Indagata Medici senza Frontiere, che commenta: "Attacco strumentale". Secondo la procura di Catania, smaltiti illegalmente nei porti italiani 24mila chili di rifiuti accumulati durante i salvataggi in mare. Sequestro preventivo dell'Aquarius (attualmente a Marsiglia)

La nave Aquarius è stata sequestrata per un'inchiesta sulla gestione dei rifiuti. Indagata Medici senza frontiere. Secondo la procura di Catania, sarebbero stati smaltiti illegalmente nei porti italiani 24mila chili di rifiuti a rischio infettivo: accuse, ovviamente, tutte da provare. Si parla di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, che sarebbero stati  scaricati in maniera indifferenziata nei porti italiani come se fossero rifiuti urbani: oltre alla ong sono indagati anche agenti marittimi.

Nel mentre, è scattato il sequestro preventivo dell'Aquarius (attualmente nel porto di Marsiglia) e di 460 mila euro. L'indagine di Guardia di Finanza e Polizia, coordinata dalla Procura di Catania, avrebbe accertato uno smaltimento illecito in 44 occasioni: rifiuti accumulati durante le attività di salvataggio in mare.

Da Medici senza Frontiere arriva un lapidario commento: "Condanniamo il sequestro della nave Aquarius per presunte irregolarità nello smaltimento dei rifiuti di bordo. Ennesimo strumentale attacco per bloccare l’azione salvavita in mare di Msf"

Le accuse

In tutto sono 24 gli indagati. Secondo l'accusa i soggetti coinvolti, a vario titolo, avrebbero "sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto di illegale smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, derivanti dalle attività di soccorso dei migranti a bordo della Vos Prudence e dell'Aquarius e conferiti in modo indifferenziato, unitamente ai rifiuti solidi urbani, in occasione di scali tecnici e sbarco dei migranti" in 11 porti: Trapani, Pozzallo, Augusta, Catania e Messina in Sicilia, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Corigliano Calabro in Calabria, Napoli e Salerno in Campania, Brindisi in Puglia. Tra i rifiuti scaricati la procura indica "gli indumenti contaminati indossati dagli extracomunitari", gli scarti alimentari e i rifiuti sanitari infettivi utilizzati a bordo per l'assistenza medica.

L'accusa nei confronti di Msf, considerata dagli inquirenti "produttrice" dei rifiuti al centro del traffico illecito, riguarda quindi sia la Aquarius, per il periodo da gennaio 2017 a maggio 2018, sia la Vos Prudence, la nave utilizzata dalla Ong tra marzo 2017 a luglio 2017. Per questo nel registro degli indagati - con l'accusa di 'attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti - sono finiti, oltre ad alcuni membri dell'organizzazione, anche il Centro operativo di Amsterdam che gestiva l'Aquarius e il Centro operativo di Bruxelles, che invece ha gestito e finanziato le missioni di soccorso della Vos Prudence.

Perché il sequestro preventivo d'urgenza

Su delega della procura distrettuale di Catania, i finanzieri del comando provinciale di Catania e della sezione operativa navale di Catania, insieme al Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico) hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo d'urgenza per un importo complessivo pari a circa 460mila euro, ritenuto corrispondente al presunto profitto per attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, nei confronti sia di due agenti marittimi sia delle Ong ''Medici senza frontiere - Operational Centre Belgium - Missione Italia'', ''Medici senza frontiere - Operational Centre Amsterdam'', sia infine di appartenenti a vario titolo a tali enti. Contestualmente sono stati notificati dalla Guardia di Finanza, insieme al Servizio centrale operativo della Polizia di Stato e della squadra mobile della Questura di Catania, avvisi di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 24 indagati. "Il decreto di sequestro preventivo d'urgenza delle somme di denaro, che era stato disposto d'urgenza dalla procura ed eseguito su somme in contanti rinvenute nei conti correnti di alcuni indagati incluse le due Ong - fa sapere la procura - è stato convalidato dal Gip di Catania, che ha anche disposto il sequestro preventivo della nave Ong 'Aquarius', attualmente ormeggiata a Marsiglia in Francia".

La replica di Msf, che respinge le accuse

“Dopo due anni di indagini giudiziarie, ostacoli burocratici, infamanti e mai confermate accuse di collusione con i trafficanti di uomini, ora veniamo accusati di far parte di un'organizzazione criminale finalizzata al traffico di rifiuti. È l’estremo, inquietante tentativo di fermare a qualunque costo la nostra attività di ricerca e soccorso in mare”, dichiara Karline Kleijer, responsabile delle emergenze per MSF.     

Il provvedimento di sequestro della Aquarius, che comprende anche alcuni nostri conti bancari, deriva da una lunga indagine della Procura di Catania sullo smaltimento dei rifiuti di bordo, con particolare riferimento ai vestiti dei migranti soccorsi, agli scarti alimentari e ai rifiuti delle nostre attività mediche. Ma tutte le nostre operazioni in porto, compresa la gestione dei rifiuti, hanno sempre seguito procedure standard. Le autorità competenti non hanno contestato queste procedure né individuato alcun rischio per la salute pubblica da quando MSF ha avviato le attività in mare nel 2015. MSF, che ribadisce piena disponibilità a collaborare con le autorità italiane, contesta la ricostruzione della Procura e respinge categoricamente l’accusa di aver organizzato qualunque attività abusiva finalizzata al traffico illecito di rifiuti. Dopo la valutazione del decreto di sequestro e un’analisi interna, che dimostra come le accuse siano inaccurate e fuorvianti, MSF presenterà ricorso al Tribunale del riesame.  

“Siamo pronti a chiarire i fatti e a rispondere delle procedure che abbiamo seguito, ma riaffermiamo con forza la legittimità e la legalità della nostra azione umanitaria” dichiara Gabriele Eminente, direttore generale di MSF in Italia. “L’unico crimine che vediamo oggi nel Mediterraneo è lo smantellamento totale del sistema di ricerca e soccorso, con persone che continuano a partire senza più navi umanitarie a salvare le loro vite, mentre chi sopravvive al mare viene riportato all’incubo della detenzione in Libia, senza alcuna considerazione del diritto internazionale marittimo e dei rifugiati.”  

"Due anni di campagne diffamatorie contro le attività di ricerca e soccorso, infondate accuse di collusione con attività criminali e la chiusura dei porti alle navi di soccorso hanno di fatto bloccato l’azione umanitaria in mare e scoraggiato tutti i tipi di nave dal soccorrere i barconi in difficoltà. Il risultato sono oltre 2.000 morti nel Mediterraneo solo quest’anno e un nuovo picco di sofferenze, mentre la guardia costiera libica sostenuta dall'Italia e dall’Europa intercetta sempre più persone in mare e le riporta alle terribili condizioni della detenzione arbitraria in Libia, in piena violazione delle leggi internazionali. Con cinque navi umanitarie attive in tre anni di operazioni in mare, MSF ha soccorso oltre 80.000 persone in coordinamento con le autorità marittime e nel rispetto delle leggi nazionali e internazionali. La nave Aquarius, l’unica rimasta con a bordo un team medico di Msf, oggi è bloccata nel porto di Marsiglia dopo due revoche della bandiera in due mesi, per concertate pressioni politiche" concludono da Msf.

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Aquarius 2 è una ex nave oceanografica impiegata per la ricerca e soccorso in mare (SAR) dalla organizzazione non governativa internazionale SOS Méditerranée in collaborazione con Medici senza frontiere. Dall'inizio del 2018 Aquarius ha salvato circa 2.100 persone.

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