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Sabato, 20 Aprile 2024

Andrea Maggiolo

Giornalista

Armi illegalmente detenute: se non ci scappa il morto, sono solo "brevi di cronaca"

Brevi di cronaca. Lo scriviamo da tempo. Se non ci scappa il morto (o i morti), le notizie riguardanti le armi detenute illegalmente in Italia faticano a farsi spazio sui giornali e sui media in generale. Trafiletti di poche righe, 15 secondi sui telegiornali regionali.

L'ultimo episodio a Isorella (Brescia) qualche giorno fa: intercettato e denunciato un insospettabile (e incensurato) agricoltore di 42 anni; i carabinieri della stazione di Montichiari sono intervenuti a seguito della segnalazione di un cittadino, che mentre si trovava in casa avrebbe sentito l'esplosione di un colpo di arma da fuoco. Sono stati raccolti diversi elementi di prova e la successiva perquisizione domiciliare ha permesso di recuperare e sequestrare un fucile da caccia monocanna, privo di matricola e non denunciato, oltre a una cartuccia esplosa e pure della droga, nello specifico un grammo di cocaina. Sequestrati anche i pallini del proiettile esploso, rinvenuti nel luogo della segnalazione. Il 42enne è ora indagato, in stato di libertà, per detenzione abusiva e porto abusivo di armi ed esplosioni pericolose: è stato inoltre segnalato alla Prefettura di Brescia come assuntore di sostanze stupefacenti.

"Da una prima ricostruzione - racconta BresciaToday -  sembra che il gesto potrebbe essersi scatenato a seguito da una segnalazione per schiamazzi notturni: i carabinieri solo poco prima erano intervenuti nel bar dove si trovava il 42enne. Non l'ha presa bene, tutt'altro. E ha deciso di sparare".

Per legge tutte le armi di cui si entra in qualche modo in possesso vanno segnalate alle autorità di pubblica sicurezza (Questura, Carabinieri o Polizia). Ma è impossibile per i cittadini conoscere con una certa precisione quante armi siano legalmente o illegalmente detenute in Italia oggi come oggi. Il ministero dell’Interno e la Polizia di Stato hanno ovviamente accesso a tutte le informazioni relative alle licenze di porto d’armi, ai nulla-osta e al database di armi correttamente denunciate dai loro detentori, ma la comunicazioni sul tema raramente è esauriente (eufemismo). C'è tutto un mondo di traffico illecito di armi e di mancate denunce agli organi preposti da parte di alcuni detentori difficile da censire, e ciò rende il quadro più fosco. Come se non bastasse, il sistema informatico che dovrebbe monitorare la presenza di armi passate in "eredità" a figli e parenti di poliziotti, guardie giurate, militari, cacciatori, collezionisti non funziona. La strage di Ardea ce lo ha drammaticamente ricordato. Ma il punto di partenza deve essere un piano più vasto, ovvero conoscere il numero effettivo delle armi custodite legalmente o meno nelle abitazioni dei cittadini da Nord a Sud: un censimento aggiornato non può più attendere. 

A Isorella, nella tranquilla Bassa Bresciana, un uomo deteneva illegalmente un fucile da caccia in casa, aveva anche cocaina, ha sparato. Tutto ok? Brevi di cronaca, stavolta.

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