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Martedì, 23 Aprile 2024
CRONACA

"Fondi pubblici per spese personali": arrestati due consiglieri regionali sardi

Inchiesta sul presunto uso illecito dei fondi ai gruppi in Consiglio nella scorsa legislatura: arrestati Mario Diana e Carlo Sanjust. Al vaglio degli inquirenti ci sono anche i finanziamenti a una serie di convegni come quello sulla 'traumatologia del ginocchio' nel gioco del calcio

CAGLIARI - Due consiglieri regionali, Mario Diana, ex capogruppo Pdl e ora alla guida di "Sardegna è già domani", e Carlo Sanjust (Pdl) sono stati arrestati oggi dai carabinieri del Nucleo di Polizia giudiziaria della Procura di Cagliari, in collaborazione con i militari del Comando provinciale, nell'ambito dell'inchiesta bis sul presunto uso illecito dei fondi ai gruppi in Consiglio nella scorsa legislatura. Diana è stato condotto nel carcere di Massama, Sanjust in quello di Buoncammino a Cagliari. Le due ordinanze di custodia cautelare in carcere sono motivate dal rischio di un inquinamento delle prove e della reiterazione del reato di peculato.

Insieme ai due consiglieri i carabinieri, nell'ambito della stessa inchiesta, hanno arrestato anche l'imprenditore specializzato nel catering Riccardo Cogoni. E' stato perquisito inoltre lo studio odontotecnico del consigliere regionale del Pdl Onorio Petrini alla ricerca di elementi utili per le indagini.

La spesa contestata all’ex capogruppo nell’ambito dell’inchiesta condotta dal pm Marco Cocco ammonta ad almeno 200.000 euro. Le somme sarebbero state spese dal 2009 in poi dunque nell’arco dell’attuale legislatura. Il 30 settembre scorso carabinieri e guardia di finanza avevano perquisito la casa e lo studio oristanesi di Diana (difeso dall’avvocato Mariano Delogu) e portato via diversi faldoni di documenti tra cui fatture e pezze giustificative.

LE SPESE CONTESTATE - I due consiglieri sono accusati di peculato. In particolare a Carlo Sanjust, secondo l'ipotesi della Procura, viene contestato l'utilizzo di 20mila euro destinati alle attività politico istituzionali che sarebbero invece stati spesi dal consigliere per il matrimonio. Il 16 ottobre scorso i carabinieri erano andati a perquisire la sua abitazione ed uno studio in cui lavorava alla ricerca di riscontri. Nello stesso giorno Sanjust, tramite il suo legale, Carlo Amat, si era difeso: "Abbiamo già consegnato agli inquirenti una fotocopia e la copia della schermata della banca che dimostrano come il matrimonio dell'onorevole sia stato pagato con due assegni del suo conto corrente personale", aveva detto il legale, precisando anche di aver portato agli inquirenti i documenti relativi al viaggio di nozze. Mentre l'imprenditore specializzato nel catering Riccardo Cogoni, finito agli arresti oggi, potrebbe esser coinvolto proprio nella vicenda legata al matrimonio di Sanjust. Secondo le ipotesi della Procura, invece, l'ex capogruppo del Pdl Mario Diana avrebbe utilizzato circa 250 mila euro di fondi pubblici per spese personali, come ad esempio l'acquisto di quadri, orologi, e libri antichi. Inoltre, al vaglio degli inquirenti ci sono anche i finanziamenti a una serie di convegni come quello sulla 'traumatologia del ginocchio' nel gioco del calcio, sull'Ortofrutta in Sardegna e studi sulle proposte di legge in materia di piano casa, rotatorie e taxi rosa.

"Sono certissimo che tanto io quanto il gruppo consiliare del Pdl non avremo difficoltà a dimostrare che i fondi per il finanziamento del gruppo sono stati spesi in maniera corretta, per attività strettamente connesse all’esercizio delle funzioni elettive attribuite per mandato ai consiglieri regionali", aveva dichiarato Diana ai primi del mese scorso. "Fino ad allora intendo riservarmi il diritto di tutelarmi nelle sedi appropriate qualora dovessero nuovamente essere divulgate notizie false, fuorvianti e lesive della mia reputazione". Ora l’attuale capogruppo di "Sardegna è già domani" si trova nel carcere oristanese di Massama dove sta per raggiungerlo il suo legale.

Il 16 ottobre scorso guardia di finanza e carabinieri avevano perquisito l’abitazione cagliaritana di Carlo Sanjust, accusato di aver speso circa 23mila euro di fondi pubblici per le spese del suo matrimonio, altri 27mila euro per organizzare corsi di formazione. Il legale dell’esponente del Pdl, Carlo Amat, aveva subito dichiarato che il suo assistito era pronto a dimostrare di aver pagato di tasca sua. Assieme a Diana e Sanjust avevano ricevuto avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta bis sui fondi dei gruppi consiliari altri 32 consiglieri regionali, fra i quali ex componenti, nella scorsa legislatura, dei gruppi Ds, Margherita e Progetto Sardegna. Fra gli indagati figura anche l’europarlamentare Francesca Barracciu (Pd), candidata alla presidenza della Regione Sardegna, e gli attuali deputati del Pd Marco Meloni (eletto in Liguria) e Francesco Sanna (eletto in Sardegna). Gli interrogatori dei tre esponenti del Pd, convocati in procura a fine ottobre, sono stati differiti su richiesta dei rispettivi legali. Nell’ambito della prima inchiesta per pecualto, sempre condotta dal pm Cocco, sono già a giudizio 20 consiglieri regionali della passata legislatura, fra i quali l’ex capogruppo dell’Idv Adriano Salis, che ha scelto il rito abbreviato e per il quale l’accusa ha chiesto una condanna a tre anni (la sentenza è attesa per il 20 novembre prossimo), e l’ex senatore del Pdl Silvestro Ladu (al quale sono state contestate spese improprie per 250mila euro quand’era capogruppo in Consiglio regionale della formazione "Fortza Paris"), difeso dall’ex collega a palazzo Madama ed ex sindaco di Cagliari Mariano Delogu.

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