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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Foggia

Scatola di biscotti con 20 mila euro al sindaco: arrestato noto imprenditore

E' stato arrestato (ai domiciliari) dagli agenti del Commissariato di Polizia di Cerignola, il 51enne Gerardo Biancofiore, imprenditore e presidente di Ance Puglia, numero uno dei costruttori pugliesi: è accusato di tentata corruzione

E' accusato di aver tentato di corrompere il sindaco di Cerignola con una scatola di biscotti contenente 20mila euro in contanti. Il tutto, secondo le accuse, con l'obiettivo di avere un favore nel settore dei rifiuti.

Arrestato Gerardo Biancofiore

E' stato arrestato (ai domiciliari) dagli agenti del Commissariato di Polizia di Cerignola, il 51enne Gerardo Biancofiore, imprenditore e presidente di Ance Puglia, numero uno dei costruttori pugliesi, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip del tribunale foggiano per l'accusa di tentata corruzione per ottenere l'approvazione del sesto lotto della discarica presso l'impianto Sia di Cerignola.

Indagini iniziate il 7 dicembre 2016

Le indagini erano iniziate il 7 dicembre 2016, subito dopo la denuncia presentata dal sindaco di Cerignola per il reato di tentata corruzione, dopo aver ricevuto una scatola di biscotti contenente la somma di 20mila euro. Indagini debitamente coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, dr. A. Di Giovanni, che consentivano di far luce sull’episodio denunciato e di far emergere gravi elementi di reità per il reato di istigazione alla corruzione nei confronti di Biancofiore.

Le ipotesi accusatorie

Secondo l'ipotesi accusatoria, dietro al 'cadeau' della somma di denaro al sindaco di Cerignola, Franco Metta, vi era l'intenzione degli imprenditori Rocco Bonassisa e Gerardo Biancofiore di essere favoriti nell'approvazione di un progetto di finanza legato alla realizzazione del sesto lotto della discarica di rifiuti per l'impianto SIA di Cerignola (un affare, parrebbe, di circa 100 milioni di euro).

Gli indizi sono desunti da una pluralità di elementi fra cui le dichiarazioni discordanti rese innanzi al P.M. in sede di interrogatorio dei due imprenditori indagati e dal contenuto degli sms scambiati fra gli stessi prima e dopo il fatto di reato denunciato.

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