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Mercoledì, 24 Aprile 2024
SPAGNA / Spagna

Arrestato "Gimmy Molotov", condannato per devastazione al G8 di Genova

Il 39enne catanese era da un anno latitante: fermato a Barcellona

E' stato arrestato a Barcellona, in Spagna, dopo circa un anno di latitanza, Francesco Puglisi, detto Gimmy Molotov, 39enne catanese: dovrà scontare la pena residua di anni 10 per devastazione e saccheggio in relazione ai fatti avvenuti durante il G8 di Genova del 2001. Il 39enne si era reso latitante a seguito della sentenza definitiva di condanna a 14 anni di reclusione emessa della Corte di Cassazione, il 13 luglio 2012. L'uomo - spiega la questura di Catania - è stato arrestato il 4 giugno, al termine di una prolungata indagine, coordinata dalla procura generale presso la corte d'appello di Genova e condotta dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e dalla Digos di Catania, in collaborazione con l'omologo ufficio francese e con quello spagnolo che ha eseguito l'arresto.

Francesco Puglisi, considerato dagli inquirenti elemento di spicco dell'area anarchica catanese, conta numerosi precedenti penali per reati connessi all'ordine pubblico, oltre che per furto, rapina, falso e spaccio di sostanze stupefacenti. Era già stato arrestato - spiega la questura - nel 2000 dalla Digos di Catania e condannato con sentenza definitiva ad un anno di reclusione quando, dopo il ritrovamento al Tribunale di Sorveglianza di Catania di una tanica di benzina, nel corso di una perquisizione in casa sua, furono trovati quattro detonatori e 30 candelotti di dinamite e 60 metri di miccia detonante, documenti di matrice anarchica.

Nel corso delle indagini avviate in relazione al G8 di Genova del 2001 - spiega la questura - il 39enne è stato individuato dalla Digos di Catania attraverso la visione di foto e video, e arrestato a dicembre 2002, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, insieme ad altri 22 manifestanti, con l'accusa di devastazione saccheggio, porto e detenzione di materiale esplodente e resistenza aggravata a pubblico ufficiale.

"Foto e filmati - sottolinea la questura di Catania - lo ritraggono mentre prende parte a vari assalti e lancia molotov contro esercizi commerciali e banche". Per l'indagine sono stati usati sia strumenti tecnici tradizionali che la più avanzata tecnologia informatica, grazie a cui - spiegano gli investigatori - è stato possibile controllare e localizzare i movimenti, soprattutto prelievi bancari e pagamenti telematici, della compagna del latitante, che per gli agenti era insieme a lui in fuga prima in Francia e poi in Spagna. Grazie alla individuazione di una utenza mobile francese e del corrispondente numero Imei del cellulare usato, sono stati localizzati a Parigi, dove venivano protetti da una rete di copertura e avevano contatti con protagonisti dei movimenti eversivi degli anni di piombo. Ma, prima che gli agenti potessero arrestarli, i due si sono spostati in Spagna. Il quattro giugno, dopo aver esteso le indagini, gli agenti lo hanno individuato e arrestato a Barcellona. Aveva documenti falsi e abitava in una casa occupata, insieme alla compagna.

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