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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Inchieste

Trentamila euro al mese e vacanze coi calciatori: il prezzo di un finanziere "amico"

Per assicurarsi la "protezione" del colonnello Massimo Mandella, il capo della Gdf di Livorno arrestato ieri, gli imprenditori Pizzicato gli garantivano trentamila euro al mese, vacanze di lusso e gite coi calciatori

ROMA - Gli agi e i privilegi erano di quelli extra lusso. Ma, per gli imprenditori disposti a garantirglieli, il gioco valeva la candela. Era una vita dorata quella che conduceva il colonnello della Guardia di finanza, Massimo Mandella, arrestato mercoledì con le accuse di concussione per induzione e rivelazione di segreto. Lui, l'attuale numero uno della Gdf di Livorno, secondo i pm garantiva che i controlli e le verifiche fiscali non venissero svolte. Gli altri, gli imprenditori Francesco e Giovanni Pizzicato, si preoccupavano di non far mancare nulla al finanziere. 

Vacanze gratis in Sardegna, feste in barca con i vip, case al mare e in montagna per un valore quasi di un milione. Più assegni mensili da circa trentamila euro al mese. Tutto per assicurarsi la "protezione" del colonnello. Sono stati i fratelli Pizzicato, come loro stessi hanno raccontato ai pm, a garantire a Mandella un tenore di vita elevatissimo tra il 2005 e il 2012. 

Nel 2007, per esempio, l'ufficiale, la fidanzata e il commercialista Pietro Luigi De Riu, arrestato assieme a Mendella, avevano trascorso una settimana in un residence di Porto Rotondo a spese dei Pizzicato, che si erano preoccupati di pagare anche la cena tutte le sere. L'anno precedente, a Capri, sempre in estate, Fabio Massimo Mendella e Giovanni Pizzicato, a bordo di un gommone, avevano raggiunto la barca dell'imprenditore Paolo Graziano, dove quest'ultimo festeggiava il compleanno assieme ai calciatori Ciro Ferrara e Paolo Cannavaro, del tutto estranei all'inchiesta, e si erano uniti a loro. 

Dalle indagini della Digos è emerso che proprio nel periodo in cui i Pizzicato versavano a Mandella una quota mensile in base ai volumi di affari delle loro aziende, l'ufficiale della guardia di finanza acquistava case a Roma, al mare e in montagna, intestandole a sé o ai propri genitori. Il valore degli immobili, sono convinti i pm, supera i novecentomila euro.

Il perché di tanti privilegi è presto spiegato. I due imprenditori hanno confessato di avere sborsato tanto denaro perché, tramite De Riu, Mendella aveva assicurato che avrebbe evitato problemi alle loro aziende, le quali, a suo dire erano "a rischio di verifiche". Per lo stesso motivo, gli imprenditori avevano accettato di spostare da Napoli a Roma la sede della società Gotha, sulla quale Mendella avviò immediatamente una verifica fiscale con una procedura che il giudice considera anomala e sospetta. 

Molti dubbi restano anche sul numero due della Guardia di finanza, il comandante Vito Bardi. Il militare sarebbe, infatti, indagato nell'inchiesta che ha portato all'arresto di Mandella. La stessa che ha scosso violentemente il mondo delle fiamme gialle. 

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