Arrestato il boss Vincenzo Graziano: comprò il tritolo per uccidere Di Matteo
Il capo mandamento di Resuttana si impegno per l'acquisto dell'esplosivo destinato al pm. Tutto è partito dalle dichiarazioni di Vito Galatolo, pentito di mafia da poche settimane
Il nuovo capo di mandamento di Resuttana, uno dei boss più quotati, che si era impegnato per l'acquisto dell'esplosivo destinato al pm della procura di Palermo, Nino Di Matteo. Il Gico della guardia di Finanza ha fermato per queste ragioni Vincenzo Graziano, accusato di essere parte del commando di morte che avrebbe dovuto uccidere il giudice.
Ma qualche settimana fa Vito Galatolo, padrino dell'Acquasanta e da poco pentito di mafia, che voleva "togliersi un peso dalla coscienza". Così ha raccontato il piano che avrebbe dovuto riaprire la stagione delle stragi ai danni di magistrati. Un ordine che sarebbe partito proprio da Matteo Messina Denaro, perché il pm “si era spinto troppo oltre”.
Graziano doveva custodire cento chili di tritolo in arrivo dalla Calabria. Lui è considerato il boss del gioco d'azzardo e del video poker a Palermo ed era stato arrestato nell'ambito di un'altra inchiesta.