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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Palermo

Pizzo e rapine, decapitato il clan del Borgo Vecchio: 17 arresti a Palermo

Blitz all'alba condotto dai carabinieri nel cuore del quartiere palermitano, collegato al mandamento di Porta Nuova. Almeno 14 gli episodi di estorsione ricostruiti dagli investigatori anche grazi al "libro mastro

Blitz antimafia al Borgo Vecchio di Palermo. I carabinieri hanno eseguito all’alba di oggi diciassette arresti nei confronti di altrettanti soggetti accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, rapina, illecita detenzione di armi e munizioni ed intestazione fittizia di beni. Tra gli arrestati c'è anche Elio Ganci, subentrato ai fratelli Domenico e Giuseppe Tantillo, che si sarebbe fatto aiutare da personaggi come Fabio Bonanno, Salvatore D’Amico, Luigi Miceli e Domenico Canfarotta nel sostentamento delle famiglie dei detenuti, nella gestione dello spaccio dei stupefacenti e nella riscossione del pizzo.

E’ emerso che le estorsioni continuano ad essere una forma di sostentamento primario per il clan: ritrovando il “libro mastro” ed acquisendo numerosi elementi probatori, sono state ricostruite 14 estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti della zona, costretti a versare a Cosa nostra somme di denaro per evitare ritorsioni che, in qualche circostanza, sono avvenute e sono state puntualmente documentate. In tale contesto, alcuni imprenditori e commercianti sono stati sentiti e hanno confermato le imposizioni di Cosa Nostra.

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Sono state sequestrate anche diverse attività commerciali riconducibili a Cosa nostra, intestate a prestanome ed avviate, in diversi punti della città, mediante il riciclaggio di proventi illeciti.

Inoltre le risultanze investigative hanno rilevato le presunte responsabilità degli autori di una sparatoria avvenuta la sera del 4 marzo 2015 nella piazza centrale del quartiere di Borgo Vecchio; infine sono stati individuati i presunti autori di una rapina avvenuta la sera del 26 giugno 2011 all’interno di un’abitazione dello stesso quartiere, in cui una vittima venne ferita mediante l’esplosione di colpi d’arma da fuoco.

L'estorsione ripresa in diretta: il video

“Nel corso degli anni cosa nostra ha mutato pelle e diversificato i propri affari. Continua ad essere colpita duramente con l’attività repressiva delle forze dell’ordine e della magistratura ed ‘oggi appare indebolita, ma sempre viva’ ed impegnata – anche attraverso il ‘pizzo’ – nella ricerca quotidiana e ossessiva di denaro”, ha commentato in una nota il colonnello Antonio Di Stasio, comandante provinciale dei Carabinieri di Palermo.

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“A noi tutti cittadini di questa stupenda terra, ai commercianti e agli imprenditori, i quali hanno interpretato le gesta e le parole che il Giudice Paolo Borsellino riportò nel suo libro Oltre il muro dell’omertà ("È normale che esista la paura in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio"), esprimo la mia gratitudine per essersi affidati allo Stato, continuando a denunciare gli estortori”, ha concluso.

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