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Martedì, 16 Aprile 2024
lotta alla 'ndrangheta

Lotta alla 'ndrangheta, 17 arresti in tutta Italia: "Decisive le rivelazioni di Lea Garofalo"

Sono basate sulle dichiarazioni di Lea Garofalo, la testimone di giustizia fatta uccidere dal marito, le indagini che hanno portato oggi all'esecuzione di 17 arresti nei confronti di affiliati alla 'ndrangheta

CROTONE - I Carabinieri del Comando provinciale di Crotone ha eseguito un' ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di diciassette persone accusate di far parte di un'organizzazione criminale di 'Ndrangheta.

L'organizzazione era attiva in provincia di Crotone e dedita alla commissione di omicidi, detenzione di armi e spaccio di sostanze stupefacenti.

Arresti e perquisizioni sono stati in varie parti del territorio nazionale. Interessati i centri di Petilia Policastro (KR), Mesoraca (KR), Catanzaro, Reggio Emilia, Torino, Milano, Asti, Benevento e L'Aquila.

Decisivo per l'esito dell'inchiesta è stato il contributo testimoniale di Lea Garofalo insieme alle numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali a riscontro di dichiarazioni di collaboratori di giustizia. Sono stati ricostruiti sette fatti di sangue, dal 1989 al 2007.

Lea Garofalo, testimone di giustizia, fu fatta uccidere a Milano dal marito, Carlo Cosco. Prima che il marito la facesse sequestrare ed uccidere, Lea Garofalo aveva fornito un importante contributo per svelare gli affari delle cosche della 'ndrangheta del Crotonese.

Dieci giorni fa a Milano si sono svolti i funerali civili per Lea Garofalo, la testimone di giustizia che si ribellò alle cosche e che per questo motivo fu uccisa a Milano nel 2009. La piazza era gremita, piena delle bandiere gialle con il volto della donna realizzate dall’associazione antimafia Libera. Erano presenti il sindaco Pisapia e don Luigi Ciotti , leader di Libera.

"Bisogno di aiuto": così terminava la lettera di Lea Garofalo, che si firmava anche come "una giovane madre disperata", che aveva scritto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano senza però mai spedirla. Il testo è stato letto durante i funerali civili della donna . "Sono una mamma disperata, allo stremo delle sue forze. Mi trovo con mia figlia, isolata da tutto e da tutti. Ho perso ogni prospettiva di futuro ma sapevo a cosa andavo incontro con la mia scelta", ovvero di collaborare con la giustizia. Quindi la richiesta di aiuto al Presidente. "Non posso cambiare il corso della mia triste storia ma vorrei con questa mia richiesta di aiuto che lei rispondesse alla decine di persone nelle mie stesse condizioni. La prego - concludeva - ci dia un segnale di speranza".

Il coraggio di Lea Garofalo ha permesso quest'oggi di dare un altro duro colpo alla 'ndrangheta.

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