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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Vibo Valentia

Arrestato per truffa il sindaco del comune più povero d'Italia

Romano Loielo, appuntato delle Fiamme Gialle in aspettativa, è finito agli arresti domiciliari insieme al figlio di un boss della zona e altre due persone. L'accusa per tutti è truffa aggravata ai danni dell'Ue, dello Stato e della Provincia. Coinvolti anche un assessore, sua moglie e la consorte del sindaco

VIBO VALENTIA - Truffa aggravata ai danni dell'Unione Europea, dello Stato e della Regione Calabria. Con questa accusa sono finite in manette quattro persone, fra cui il sindaco di Nardodipace, il figlio di un boss dell'ndrangheta locale e due imprenditori. Tra le persone coinvolte nell'indagine anche un assessore, sua moglie e la consorte del primo cittadino. 

IL SINDACO "INCANDIDABILE" - Piccolo centro di 1200 anime sulle Serre Vibonesi, Nardodipace è il "comune più povero d'Italia": i suoi abitanti hanno infatti il reddito pro capite più basso del Paese. Il sindaco Romano Loielo, appuntato della Guardia di Finanza in aspettativa da diversi anni, è stato arrestato e messo ai domiciliari. Loielo e gli altri indagati si sarebbero appropriati di fondi pubblici finalizzati all'organizzazione di corsi di formazione per la creazione di posti di lavoro (una truffa da 100mila euro). Loielo era stato dichiarato "incandibabile" dopo che il suo comune era stato sciolto nel 2012 per presunte infiltrazioni mafiose; la Corte d'appello di Catanzaro aveva però accolto il suo ricorso, consentondogli così di ricandidarsi ed essere eletto nelle amministrative del novembre 2013.

IL FIGLIO DEL BOSS - Insieme al Loielo, le manette sono scattate anche per  Romolo Tassone, 38enne figlio di un presunto boss dell'ndrangheta, Rocco Bruno, arrestato nel 2010 e tutt'ora in carcere. Nella società sportiva di cui Romolo Tassone è titolare, secondo le accuse, sarebbe stata inserita fittizziamente come dipendente la moglie del sindaco, Claudia Ienco. La donna ha ricevuto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, insieme ad altre undici persone, tra cui l'assessore comunale Maurizio Maiolo e sua moglie Marinella Iacopetta. I fratelli della Iacopetta, Salvatore e Maurizio, sono stati arrestati lo scorso novembre dai carabinieri del Ros di Milano con l'accusa di aver aperto un "locale" dell'ndrangheta in Lombardia.

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