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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Palermo

Affari con i migranti: 14 arresti a Palermo

18 cittadini stranieri accusati di appartenenza ad un'associazione a delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina

La Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Palermo ha emesso un fermo di indiziato di delitto a carico di 18 cittadini stranieri accusati di appartenenza ad un'associazione a delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e all'esercizio di abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento tramite hawala e altri delitti contro la persona, l'ordine pubblico, il patrimonio e la fede pubblica; condotte criminali aggravate dall'aver commesso il fatto avvalendosi del contributo di un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno stato.

Affari con i migranti: 14 arresti a Palermo

Le indagini svolte dalla Squadra Mobile di Palermo e dal Servizio Centrale Operativo e coordinate dal Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dal Procuratore Aggiunto Marzia Ssabella e dai Sostituti Procuratore Gery Ferrara, Claudio Camilleri e Giorgia Righi hanno consentito l'arresto di 14 persone facenti parte di un sodalizio criminale, con cellule operanti in Africa, in diverse aree del territorio nazionale e in altri paesi europei e non, che ha operato su due fronti diversi, ma strettamente interconnessi fra loro: il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e l'esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria tramite il cosiddetto metodo ''hawala'', utilizzato principalmente per il pagamento dei viaggi dei migranti o del prezzo della loro liberazione dalle ''safe house'' in territorio libico. Quattro indagati sono ancora latitanti presumibilmente all'estero. Sequestrate ingenti somme di denaro nel corso delle numerose perquisizioni in corso in tutta Italia. 

L'indagine è la naturale prosecuzione delle operazioni ''Glauco" 1, 2 e 3 condotte tra il 2013 ed il 2017 che hanno consentito, nel tempo, "di individuare ed identificare numerosi trafficanti di esseri umani operanti sulla cosiddetta rotta del Mediterraneo centrale, molti dei quali già condannati anche in via definitiva a pesanti pene detentive, ed i loro referenti sul territorio italiano". Già nel corso delle indagini denominate Glauco era emerso il ruolo di Ghermay Ermias Alem Ermias- destinatario di più misure cautelari e tutt'ora latitante - e proprio dallo sviluppo delle indagini finalizzate alla sua ricerca, anche attraverso attività di cooperazione internazionale svolte ai sensi della Convenzione di Palermo sul crimine organizzato transnazionale, è stata ricostruita l'associazione a delinquere operante tra il Centro Africa (Eritrea, Etiopia, Sudan), i paesi del Maghreb (soprattutto la Libia), l'Italia (Lampedusa, Agrigento, Catania, Roma, Udine, Milano), nonché vari paesi del Nord Europa (Inghilterra, Danimarca, Olanda, Belgio e Germania) e numerosi reati-fine commessi dagli appartenenti alla stessa.

Risulta accertato che "sin dal 2017, l'organizzazione criminale ha supportato le attività di traffico sia nel corso del viaggio dei migranti sul continente africano che in occasione del loro concentramento presso i campi di prigionia in Libia", dicono gli inquirenti. In seguito, appena gli stessi sono finalmente giunti in Sicilia, a bordo delle navi impiegate in attività di soccorso in mare, gli indagati sono intervenuti, in un primo momento, "consentendo ai migranti ad allontanarsi dai centri di accoglienza, dove erano ospitati, nascondendoli in altri luoghi e fornendo loro in alcuni casi vitto, alloggio, titoli di viaggio e falsi documenti, e, in un secondo momento, curandone la partenza verso località del centro e nord Italia, da dove poi raggiungere agevolmente le località del nord Europa e talvolta gli Usa - meta finale del loro viaggio".

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