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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Due sindaci in manette per reati contro la P.A., coinvolti anche vicesindaci e funzionari

Arresti all'alba in vari centri delle province di Brindisi e Bari e Potenza. Secondo i carabinieri si tratterebbe di una vera e propria associazione a delinquere finalizzata a frodare l'amministrazione pubblica. I dettagli

Arresti all'alba in vari centri delle province di Brindisi e Bari e Potenza, dove è in corso una importante operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Brindisi nei confronti di pubblici amministratori e dirigenti di uffici tecnici comunali.  

Ordinanze di custodia cautelare sia in carcere che agli arresti domiciliari sono state state notificate a 12 persone. Tra gli arrestati ci sono due sindaci (di Torchiarolo e Villa Castelli, nel Brindisino), due vicesindaci (di Poggiorsini, nel Barese, e di Torchiarolo), nonché vari dirigenti di uffici tecnici comunali, incaricati di pubblico servizio e il direttore generale dell’Azienda di Servizi Ecologici di Manfredonia (Foggia).

Si tratta di una indagine condotta dai militari della compagnia di San Vito dei Normanni. le misure cautelari sono state emesse dal giudice delle indagini preliminari su richiesta della procura della Repubblica di Brindisi. L’attività investigativa dei militari al comando del capitano Diego Ruocco, avviata nel novembre 2014, ha consentito di individuare quella che gli inquirenti considerano una associazione per delinquere finalizzata alla commissione di vari reati contro il patrimonio, la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, commessi fino al novembre 2015, per fatti accaduti nelle Province di Bari e Brindisi.

I reati contestati

Le indagini hanno permesso di individuare esponenti della pubblica amministrazione, politici e funzionari, di diversi enti locali,  asserviti agli interessi privati di una società per la raccolta di rifiuti solidi e urbani con sede a Carovigno, la Reteservizi Srl, condotte illecite che si sono concretizzate attraverso attraverso ripetute violazioni dei doveri di imparzialità, correttezza e buon andamento dell’operato dei Comuni in cui esercitavano le rispettive funzioni, evidenziando circostanze di finanziamento illecito dei partiti politici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, persino il favoreggiamento della prostituzione, e molteplici ipotesi  di falso e altri reati minori, per sostenere i patti corruttivi.

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