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Venerdì, 19 Aprile 2024
il delitto di firenze

Ashley Olsen, il presunto assassino: "L'ho spinta ma non volevo ucciderla"

"Mi ha detto che sarebbe arrivato il suo fidanzato. Abbiamo litigato, non sono un cane". Diaw Cheikh Tidiane ha sostanzialmente confessato il delitto ma sostiene di non aver avuto intenzione di uccidere la 35enne. Una versione che non convince del tutto gli inquirenti

FIRENZE - "Lei voleva mandarmi via, abbiamo litigato, l'ho spinta e lei ha battuto la testa". Ha confessato tutto Diaw Cheikh Tidiane, il senegalese fermato con l'accusa di aver ucciso Ashley Olsen, la 35enne americana trovava morta nel suo monolocale nel centro storico di Firenze. 

L'uomo è stato interrogato fino alle 4 e 30 del mattino e ha fornito una versione che solo in parte convince gli inquirenti.

Cheik Diaw, 27 anni, incensurato, ha detto di aver incontrato la vittima in un locale a Firenze e di essere andato a casa sua con lei. Poco prima del delitto i due hanno avuto un rapporto sessuale consenziente, come confermato dal procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo. 

A quel punto, secondo il racconto del giovane, Ashley avrebbe cercato di mandarlo via in maniera brusca dicendogli che stava per arrivare il suo fidanzato. Diaw avrebbe quindi reagito: "Non sono mica un cane", per poi spingerla violentemente, fino a procurarle un doppio trauma cranico.

"NON VOLEVO UCCIDERLA" - "Sì, sono stato io, ma non volevo ucciderla", si è difeso il 27enne davanti agli inquirenti. I segni di strangolamento, secondo la versione del reo confesso, sarebbero legati al fatto che avrebbe cercato di rialzarla. Per la Procura, tuttavia, "l'omicidio ha avuto sia un'azione contundente, sia un'azione di strangolamento": dopo averla colpita alla testa Diaw avrebbe soffocato la vittima con un laccio. 

Ad inchiodare il senegalese anche una traccia biologica trovata sul corpo della vittima risultata compatibile con il Dna del presunto omicida. 

Omicidio Ashley Olsen

SI ERANO CONOSCIUTI IN UN LOCALE - Ashley Olsen e Diaw Cheik si sono conosciuti nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 gennaio, in un locale noto come il Montecarla. Poi hanno camminato insieme verso casa di Ashley, nel quartiere di Santo Spirito, come si è potuto ricostruire da dodici telecamere di sorveglianza. L'ultima è quella che punta l'incrocio tra via dei Serragli e via Santa Monica, la strada della residenza fiorentina della statunitense. 

"NON ERANO LUCIDI" - Diaw non era uno spacciatore, ma la Procura non esclude che il rapporto tra i due fosse nato nel segno della cocaina "o di altre sostanza ancora peggiori". "Siamo in attesa degli esami tossicologici  - ha detto Creazzo - Abbiamo elementi per pensare che avessero assunto sostanze che non li rendevano lucidi, alcol di sicuro, forse altro". Particolare destinato a far discutere è che il giovane senegalese non era "in regola" col permesso di soggiorno ed era arrivato in Italia da quattro mesi. A Firenze si era ricongiunto col fratello. (Nella foto in basso il presunto assassino).

omicida 4-2

CHI ERA LA VITTIMA - Ashley Olsen, 35 anni, americana, viveva da due anni nella sua casa di via Santa Monaca, nell'Oltrarno, a due passi da piazza del Carmine. Si era trasferita dalla Florida nel capoluogo toscano per raggiungere il padre, insegnante a Firenze. Il cadavere è stato scoperto nel primo pomeriggio di sabato 9 gennaio dal fidanzato, Federico Fiorentini, un pittore di 43 anni uscito quasi subito dalla lista dei sospetti. I due avevano una relazione che durava da un paio di anni. Un amore turbolento quello tra Ashley e Federico: lei era indipendente ("una vera americana", come ha raccontato un'amica) lui geloso di quella bellissima americana dal sorriso contagioso. 

Mercoledì i familiari della giovane donna hanno chiesto di rispettare il loro dolore. "Abbiamo il cuore spezzato - si legge - in questo momento così difficile la nostra famiglia chiede a tutti di rispettare il nostro dolore e chiediamo ai media di rispettare la nostra privacy. Siamo fiduciosi che il colpevole sarà assicurato alla giustizia. Ringraziamo tutti per gli affettuosi pensieri e le preghiere".  

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