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Martedì, 23 Aprile 2024
La decisione / Genova

Ponte Morandi: Autostrade per l'Italia e Spea escono definitivamente dal processo

Non saranno responsabili civili. Il giudice ha accolto la richiesta dei legali delle due società, che già avevano deciso di ricorrere al rito alternativo del patteggiamento per definire la loro posizione

Autostrade per l'Italia (Aspi) e Società progettazioni edili autostradali (Spea), società incaricata del controllo e della manutenzione della rete stradale, non saranno responsabili civili nel processo per il crollo del viadotto Polcevera di Genova, conosciuto come ponte Morandi, che il 14 agosto del 2018 provocò la morte di 43 persone. Lo ha stabilito nell'udienza di lunedì il collegio incaricato di giudicare le responsabilità per il crollo, accogliendo la richiesta di esclusione delle due società, con il parere favorevole dei pubblici ministeri. A questo punto, in caso di condanna, saranno i singoli imputati a pagare i risarcimenti previsti, salvo eventuali future cause civili.

Il processo era cominciato lo scorso 7 luglio con la prima udienza interlocutoria, durante la quale si erano costituite parti civili 350 fra persone fisiche, associazioni, enti, aziende che chiedevano il riconoscimento di un risarcimento: per esempio, tra queste c'erano aziende della zona che avevano avuto un calo di attività e quindi di fatturato dovuto al disastro del ponte o famiglie che avevano dovuto sopportare i disagi del quartiere colpito dal crollo. Aspi subito dopo il crollo si era attivata per i risarcimenti ai danneggiati e aveva pagato una cifra per venire incontro alle centinaia di richieste di risarcimento - pervenute sia da cittadini che da attività commerciali - compreso l’impegno economico per il ripristino dell'infrastruttura e altre opere.

La maggior parte delle famiglie delle 43 vittime era già stata risarcita da Autostrade per l'Italia e Spea, che erano imputate per la responsabilità amministrativa e avevano patteggiato, versando in totale circa 30 milioni di euro ed evitando le sanzioni interdittive. Ora Autostrade per l'Italia e l'ex società gemella, addetta al controllo e alla manutenzione della rete, escono definitivamente dal processo sul crollo. 

In totale gli imputati nel processo civile sono 59, tra dirigenti, funzionari e tecnici di Autostrade per l'Italia, ministero delle Infrastrutture e Spea. Le accuse sono omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, crollo doloso, omissione di atti d'ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro.

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