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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il caso

"Io innocente, non ho mai visto Yara": parla il presunto killer

Dopo l'interrogatorio di garanzia il gip non convalida il fermo: non c'è il pericolo di fuga. Intanto, per la prima volta, il presunto assassino di Yara Gambirasio accetta di parlare: "La sera del delitto ero a casa mia, non so spiegare il dna sul suo corpo"

Il gip di Bergamo non ha convalidato il fermo per Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto killer di Yara Gambirasio. Nonostante ciò l'uomo dovrà rimanere in carcere.

Secondo il giudice Maccora non ci sarebbe il pericolo di fuga in quanto l'uomo in questi tre anni e mezzo dal delitto non ha mai lasciato l'Italia. Ma a pesare sono i gravi indizzi di colpevolezza a suo carico: per questo Bossetti resterà in carcere. 

Intanto oggi, per la prima volta da quando è stato fermato lunedì scorso, Massimo Bossetti "ha rotto il silenzio" con gli inquirenti. Nell'interrogatorio di convalida del fermo sostenuto questa mattina davanti al gip Ezia Maccora alla presenza, anche, del pm Letizia Ruggeri, il presunto assassino di Yara Gambirasio "ha risposto a tutte le domande", ma lo ha fatto per respingere ogni accusa. "Ha proclamato la sua innocenza e la sua totale estraneità ai fatti", mette in chiaro l'avvocato Silvia Gazzetti, difensore di Bossetti. Bossetti avrebbe quindi ripetuto quanto urlato in cella.

In particolare, il 44enne muratore di Mapello incastrato dall'esame del Dna ha assicurato agli inquirenti di non aver "mai visto" ne' "mai conosciuto" la 13enne di Brembate Sopra assassinata il 26 novembre 2010 all'uscita della palestra.

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Omicidio e misteri: il giallo di Yara Gambirasio

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