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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso / Catanzaro

L'assenteista da record che in 15 anni non è mai andato un giorno al lavoro (ma ha preso lo stipendio)

Chiuse le indagini nei confronti di un dipendente dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, accusato di essere un assenteista seriale, e dei suoi superiori che non avrebbero adottato provvedimenti nei suoi confronti

Sette persone, tra dipendenti, funzionari e dirigenti dell’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, sono stati iscritti nel registro degli indagati perché accusati a vario titolo di abuso d’ufficio, falso ed estorsione aggravata. Tra di loro c'è anche un uomo che, secondo ricostruito attraverso l'esame dei tabulati di presenza, dei turni di servizio e delle testimonianze di alcuni suoi colleghi e superiori, pur percependo regolarmente la retribuzione (per più di 538mila euro complessivi) non si sarebbe mai recato in servizio per oltre 15 anni. 

I militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, su disposizione della procura del capoluogo calabrese, hanno notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminare in relazione a un'attività investigativa in materia di assenteismo dei pubblici dipendenti. Gli accertamenti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno consentito di rilevare che l'uomo nel 2005 era stato assegnato al Centro Operativo Emergenza Incendi dell’ospedale catanzarese salvo poi non recarsi mai al lavoro e per raggiungere questo obiettivo avrebbe fatto ricorso anche a "condotte estorsive" perpetrate per mezzo di altri soggetti nei confronti dei suoi superiori.

L'indagine a Catanzaro

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, nel 2005 una "persona molto distinta", come spiega una nota della Procura, si sarebbe introdotta senza preavviso nell'ufficio della responsabile del Coei (oggi in congedo ed estranea alle indagini) e, con "velate ma inequivocabili minacce all’incolumità sua e dei suoi familiari", l’avrebbe costretta a soprassedere dalle segnalazioni disciplinari nei confronti del dipendente, che avrebbe continuato indisturbato a non presentarsi al lavoro anche dopo il pensionamento della responsabile intimidita. La persona subentrata come responsabile del Coei e due dirigenti pro tempore dell’ufficio risorse umane - tutti indagati in concorso con il dipendente per abuso d’ufficio - avrebbero omesso di adempiere ai controlli sull’effettiva presenza in servizio dell'uomo, consentendogli di fatto di continuare a non presentarsi al lavoro.

Il dipendente è stato licenziato nell'ottobre 2020

A luglio dell'anno scorso sono iniziati gli approfondimenti investigatori della Guardia di Finanza anche attraverso l'analisi dei tabulati telefonici degli ultimi due anni dell'indagato, e l’azienda ospedaliera ha avviato un primo procedimento disciplinare nei confronti del dipendente, affidato a un'apposita commissione, il cui presidente e i due membri risultano ora tra gli indagati. La commissione aveva concluso per l'insussistenza della possibilità di avanzare un addebito disciplinare nei suoi confronti. Per questa ragione, i tre componenti sono stati iscritti nel registro degli indagati per falso in atto pubblico e abuso d'ufficio. Successivamente all'archiviazione del primo procedimento disciplinare, la Direzione Aziendale dell’ospedale catanzarese ne aveva proposto un secondo che si è concluso nell’ottobre 2020 con il licenziamento senza preavviso dell’uomo.

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