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Lunedì, 11 Dicembre 2023
Cronaca

Il “giallo” delle 29 milioni di dosi di vaccino di AstraZeneca ad Anagni

Nessuna “scorta”, assicura l’azienda farmaceutica: non sono destinate al Regno Unito ma a Paesi Ue e al programma CoVax per i paesi in via di sviluppo. Anche i Nas confermano: andranno “per la maggior parte al mercato europeo”. Due lotti già partiti per il Belgio, “la sorveglianza continua su quelli rimanenti”, ha assicurato Draghi

AstraZeneca nuovamente al centro delle polemiche, dopo la notizia delle 29 milioni di dosi di vaccino anti Covid trovate nello stabilmento di Agnani dopo un'ispezione dei Nas. Secondo La Stampa quelle dosi non erano destinate agli Stati Europei, ma al Regno Unito. Una ricostruzione però smentita dal gruppo anglo-svedese, che ha parlato di "dichiarazioni inesatte”, specificando che “non è corretto descrivere come una scorta” le dosi di vaccino conservate alla Catalent di Anagni. "Non ci sono esportazioni attualmente pianificate se non verso Paesi Covax", ha precisato l’azienda, riferendosi al programma internazionale di supporto per le aree povere del mondo.

Ad Anagni "ci sono 13 milioni di dosi di vaccino in attesa del controllo qualità prima di essere destinate a Covax come parte del nostro impegno a fornire milioni di dosi ai Paesi a basso reddito. Il vaccino è stato prodotto al di fuori dell'Ue e portato nello stabilimento di Anagni per essere infialato", ha aggiunto AstraZeneca, ricordando che "l'Ue sostiene pienamente la fornitura di Paesi a basso e medio reddito attraverso l'iniziativa Covax”. Nello stabilimento Catalent ci sono poi “altri 16 milioni di dosi in attesa del controllo di qualità prima di essere spedite in Europa. Quasi 10 milioni di dosi saranno consegnate ai Paesi Ue durante l'ultima settimana di marzo e il resto in aprile, perché le dosi vengono approvate per l'invio dopo il controllo di qualità". Pertanto ha ribadito AstraZeneca, "non è corretto descrivere come una scorta" questo pacchetto di dosi. "Il processo di produzione dei vaccini è molto complesso e richiede tempo. In particolare - conclude AstraZeneca - le dosi devono attendere l'autorizzazione del controllo qualità dopo che l'infialamento è stato completato".

Il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Valdis Dombrovskis, in conferenza stampa a Bruxelles, ha ribadito "sta alla compagnia" anglo-svedese "chiarire quali intenzioni ha. Da parte nostra, possiamo solo dire che AstraZeneca è molto lontana dal rispettare gli impegni previsti nel contratto" dato che dovrebbero consegnare 30 mln di dosi nel primo trimestre e oggi "non sono affatto vicini a quella cifra". 

Draghi assicura: "Vigileremo"

Intervenendo in replica in Aula alla Camera, in risposta al deputato di Fratelli d'Italia Tommaso Foti, il premier Draghi ha ripetuto quanto già chiarito da una precedente nota di palazzo Chigi, ricostruendo la catena degli eventi di questi ultimi giorni.

"Sabato sera ricevo una telefonata della presidente della Commissione Ue su alcuni lotti che non tornavano nei conti della Commissione e che sarebbero stati giacenti presso lo stabilimento di Anagni" dove “si infiala” il vaccino Astrazeneca. "Mi si suggeriva un'ispezione. La sera stessa ho chiamato il ministro Speranza, da cui dipendono i Nas, e i ToNas sono andati immediatamente e la mattina successiva, dopo aver lavorato tutta la notte, hanno identificato dei lotti in eccesso che a quel punto sono stati bloccati”. Draghi ha spiegato che “due lotti sono stati spediti in Belgio, dove c’è la casa madre. Ma sono dì, da lì dove andranno non so”. Il premier ha poi ribadito: “La sorveglianza continua per i lotti rimanenti”. 

Ad Agnani "una giornata molto movimentata"

Lo stabilimento Catalent di Agnani è presidiato all’esterno dalla sicurezza e all’interno dalle forze dell’ordine. Vietato l'ingresso ai giornalisti anche all'interno del parcheggio, allontanato chiunque provi ad avvicinarsi. "È stata una giornata molto movimentata - dice all'Adnkronos un residente della zona - ho visto diverse auto di polizia e carabinieri entrare e uscire da Catalent".

Il tenente colonnello Katja Carboni, ufficiale addetto al Nucleo carabinieri Aifa ha confermato all’Adnkronos che quelle dosi sono destinate "per la maggior parte al mercato europeo”. L'ispezione da parte dei carabinieri del Nas è in corso e al momento "abbiamo riscontrato che è tutto regolare in merito allo stato di conservazione dei prodotti”, ha aggiunto Carboni. Nel corso dell'ispezione "è stata constatata la reale giacenza delle 29 milioni di dosi di vaccino. Abbiamo fatto la 'fotografia' di quello che avviene nello stabilimento. Le spedizioni - prosegue - vengono effettuate in questi giorni su input di AstraZeneca. Abbiamo notato che la maggior parte delle dosi è destinata al mercato europeo. AstraZeneca possiede due piattaforme logistiche, una in Belgio destinata al mercato europeo e una in Olanda destinata al mercato extraeuropeo".

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