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Martedì, 23 Aprile 2024
Il caso

Bertone, attico ristrutturato con i soldi del Bambin Gesù: "Scelta giusta"

Profiti, ex presidente della Fondazione che amministra l'ospedale, spiega di aver pagato la ristrutturazione dell'attico in uso al cardinale in quanto scelta di marketing: "Lì avremmo realizzato, nel successivo triennio, le maggiori iniziative della Fondazione, quelle con il più elevato ritorno economico"

ROMA - Giuseppe Profiti, ex presidente della Fondazione Bambin Gesù, conferma a Radio 24 la scelta di pagare la ristrutturazione dell'appartamento abitato dal cardinale Tarcisio Bertone con i soldi della Fondazione, motivandola così: "Sì, perché lì avremmo realizzato, nel successivo triennio, le maggiori iniziative della Fondazione, quelle con il più elevato ritorno economico".

Una scelta, spiega Profiti, che il manager rifarebbe: "Certo che lo rifarei. Solo per darle un'indicazione - spiega a Giovanni Minoli - nel 2013 gli eventi per la Fondazione che hanno visto la partecipazione del Segretario di Stato hanno determinato, nell'anno successivo, un incremento della raccolta fondi di oltre il 70%. Siamo passati da una raccolta di poco più di tre milioni a oltre cinque milioni all`anno. Certo che lo rifarei, con questi risultati".

Quindi un appartamento, chiede Minoli, in un certo senso, di pubbliche relazioni, per fare marketing strategico? "Assolutamente sì, proprio una delle azioni che erano previste nel piano strategico proprio dalla Fondazione". "Io non ho ricevuto nessun ordine", spiega ancora Profiti parlando della ristrutturazione dell'appartamento assegnato al cardinale Tarcisio Bertone: "L'investimento era proprio una delle azioni del piano di marketing che vedeva come obiettivo questo investimento finalizzato alla raccolta fondi delle grandi aziende nazionali e delle grandi multinazionali estere. Soggetti nei confronti delle quali - spiega Profiti - il brand vaticano, la location vaticana, la possibilità di essere ospitati in eventi che descrivono l'attività dell'ospedale presso il Vaticano hanno un fascino straordinario e una sensibilità straordinaria come dimostrano i dati nel donare all'ospedale".

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"Il cardinale Bertone, dalle carte, ha rimborsato le spese, la parte di ristrutturazione sostenuta dall'amministrazione dello stato Città del Vaticano", spiega Profiti. "Il contributo dato dalla Fondazione alla ristrutturazione, era coperto da un impegno formale dell'impresa costruttrice a riconoscere un contributo alla Fondazione da impiegarsi per l'acquisto di attrezzature. Un contributo da darsi in due rate, l'impresa ha avuto i problemi che hanno avuto tante imprese dovuti alla crisi in questo settore, quando sono andato via, la prima tranche non era stata ancora erogata".

"Non mi risulta che ci sia un obbligo per i cardinali o gli alti prelati che hanno diritto all'abitazione di servizio in Vaticano di concorrere alle spese di ristrutturazione. Il fatto che il cardinale abbia deciso con i propri risparmi di coprire questa ristrutturazione dimostra invece che non era a sua insaputa, ma sapeva benissimo quello che faceva e mi permetto di sottolineare l'intenzione con la quale lha fatto", ha concluso Profiti.
 

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