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Venerdì, 29 Marzo 2024
Droga e rapine / Arezzo

La baby gang col mito di Scarface, arrestata la "Famiglia Montana"

Sei ragazzini sono finiti in carcere, tre sono stati affidati a una comunità. Sui social le foto per celebrare i loro colpi. Nel mirino loro coetanei, ma anche clochard

Si facevano chiamare "Famiglia Montana", il loro punto di riferimento era Tony Montana - il criminale del film Scarface - e facevano di aggressioni e rapine messe a segno una "medaglia". Una baby gang è stata sgominata ad Arezzo dalla polizia, dalla polizia municipale e dagli uomini del reparto prevenzione crimine. Gli indagati sono nove minorenni, tutti residenti ad Arezzo e di età compresa tra i 16 e i 17 anni. Per sei è stato disposto il carcere, per tre il trasferimento in comunità. Sono accusati di rapine, aggressioni (per futili motivi), minacce compiute tra il 2021 e il 2022. Avrebbero agito armati di coltelli e tirapugni o usando taglienti colli di bottiglia.

Per la polizia la baby gang agiva "come una vera e propria associazione a delinquere caratterizzata da posizioni gerarchiche ben definite e con la possibilità di fare carriera al suo interno". Un'associazione "estremamente coesa" tanto da essere conosciuta come "famiglia Montana", e "Montana" era il nome che alcuni dei componenti utilizzano nei social con chiaro riferimento al personaggio cinematografico Tony Montana del film Scarface

Come agiva la "Famiglia Montana"

Per gli inquirenti, il gruppo agiva secondo un preciso metodo, con ruoli preventivamente assegnati: le vittime sempre minorenni e isolate venivano avvicinate con un pretesto per poi ritrovarsi circondate e rapinate di telefonini, portafogli e cuffie. Un’altra parte del gruppo invece fungeva da “palo” per l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine.

A volte le aggressioni "non erano motivate dalla volontà di compiere una rapina ma solo per scaricare la violenza su un malcapitato che aveva guardato 'in modo sbagliato' qualcuno della gang o infastidito l’attività di spaccio con la propria presenza, all’interno di quella che i giovani definivano la loro 'fott** piazza', piazza Sant’Agostino".

Il raid contro il clochard

Come riporta ArezzoNotizie, dall'analisi dei telefoni sequestrati agli indagati sono emerse prove circa l’attività di spaccio di stupefacenti. Non solo. Avrebbero anche organizzato una vera e propria spedizione punitiva verso un clochard e il suo cane, "colpevoli" di averli infastiditi. 

Sui social diversi i post in cui si ritraggono col volto coperto, con armi in pugno e con l’immancabile dicitura 52100 (codice postale di Arezzo) a indicare il territorio di pertinenza della banda.

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