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Giovedì, 25 Aprile 2024
Non chiamiamole ragazzate / Pisa

Foto di abusi e chat inneggianti a Hitler: otto minorenni ora rischiano 12 anni di carcere

Tutto inizia con una presunta violenza sessuale conclusa con l'archiviazione nel 2019 ma gli investigatori hanno voluto vederci chiaro e hanno scoperto sui cellulari di otto compagni di classe vere e proprie chat dell'orrore. Si filmavano anche mentre vandalizzavano la città

La Polizia di Stato di Pisa ha individuato e indagato otto minorenni responsabili, a vario titolo, di gravi reati, tra cui diffusione di materiale pedopornografico, istigazione all'odio razziale per propaganda antisemita e detenzione illegale di strumenti atti all'offesa.

L'indagine avviata nel 2019 come costola di un altro procedimento penale su una presunta violenza sessuale che si concluse con un'archiviazione del fascicolo. Accertamenti che avevano portato gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Pisa a sequestrare il cellulare del presunto autore, un ragazzo di sedici anni che frequentava un istituto superiore del capoluogo toscano, dove erano state salvate foto di minori, anche in tenera età, costretti a subire atti sessuali.

Attraverso gli ulteriori approfondimenti compiuti sul telefono è stato possibile risalire all'autore dell'invio dei file: con sorpresa è stato individuato così un altro minore di 16 anni. La perquisizione condotta nella sua abitazione, scattata su ordine della procura per i minorenni di Firenze, ha portato gli agenti a scoprire una vera e propria "santabarbara": numerose spranghe, bastoni e pugnali ma anche la targa di un motorino rubato e numerosi petardi illegali.

Otto minorenni indagati a Pisa

Inoltre dall'analisi dei cellulari dell'adolescente sono emersi una serie di files nei quali il giovane amava farsi riprendere mentre commetteva atti vandalici in città, a volte insieme ad altri coetanei.

Nel suo cellulare c'erano chat condivise con alcuni compagni di classe con immagini ad esplicito contenuto pedopornografico: neonati abusati, elaborazioni grafiche di deep-nude e foto di pre-adolescenti in pose erotiche. Alcuni di questi file apparivano appositamente artefatti e modificati in forma di stickers, in modo da renderne difficoltosa l'individuazione da parte di programmi di controllo della rete web e di esame informatico.

Inoltre, all'interno delle due chat gli investigatori hanno trovato anche frasi che inneggiano l'Olocausto e "meme" di Adolf Hitler con frasi ironiche come "Premio Nobel per la brace", oppure foto storiche, foto della Shoah con persone in un campo di concentramento, appositamente sfuocate e accompagnate da frasi del tipo: "Foto da ripetere, non erano stati messi a fuoco" nonché immagini offensive dei confronti della figura di Papa Francesco.

Pertanto gli otto minorenni, tutti residenti tra Pisa e la provincia, rischiano ora di finire a processo. L'avviso di conclusione indagini è stato notificato alla presenza dei rispettivi genitori. In caso di rinvio a giudizio, rischiano condanne e pene comprese tra i 6 ai 12 anni di reclusione.

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