Sesso con le baby squillo della Roma bene: sessanta professionisti a processo
Si avvicina la seconda parte del processo sulle baby squillo dei Parioli. Nel mirino dei pm una sessantina di professionisti e manager: sarebbero stati clienti delle ragazzine
ROMA - Il primo processo è finito: dieci anni al capo del giro, Mirko Ieni, sei alla madre di una delle ragazzine, e pene tra i tre e i sette anni per gli altri sei indagati. Adesso, però, tocca ai clienti. Entro le prossime settimane la procura di Roma depositerà gli atti nei confronti di una sessantina di persone: quasi tutti manager e professionisti, tutti ritenuti clienti delle baby squillo dei Parioli.
Il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Cristiana Macchiusi stanno lavorando in queste ore alla definizione degli incartamenti. Secondo quanto si è appreso a piazzale Clodio ogni frequentatore delle giovanissime escort avrà un fascicolo "unico" e non esisterà una lista completa a conoscenza degli "attori perché - chiariscono - si deve preservare al massimo la privacy".
Gli inquirenti attendono le motivazioni della condanna dei primi otto imputati, giudicati con il rito abbreviato, per definire ancora di più il quadro. Il coinvolgimento dei presunti clienti è stato provato per i magistrati dai tabulati telefonici o dalle intercettazioni oppure ancora dai servizi di appostamento e quindi dal riconoscimento fotografico.
Al momento quasi tutti fra quelli che hanno avuto informazione del procedimento e spiegato la propria posizione agli investigatori hanno spiegato di non aver avuto rapporti intimi, di non aver consumato. Quelli che invece erano orientati ad ammettere le contestazioni per puntare a un patteggiamento avrebbero avuto un parziale rifiuto dai pubblici ministeri che hanno chiarito come valuteranno "caso per caso" eventuali riti alternativi.
