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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Requiem per la balenottera del Tamigi: il cucciolo arenato è stato abbattuto

Si era arenato due volte nel tratto londinese del fiume. L'eutanasia necessaria "per porre fine alle sue sofferenze". Centinaia di persone avevano assistito domenica notte al primo tentativo di soccorrerla

Un cucciolo di balenottera minore che si era arenato due volte nel tratto londinese del fiume Tamigi è stato abbattuto "per porre fine alle sue sofferenze". Centinaia di persone avevano assistito domenica notte al primo tentativo di soccorrerla nel sobborgo di Richmond, quando l'animale era rimasto incagliato ed era stato liberato dopo sette ore. Ma poche ore più tardi la balenottera si è ritrovata prigioniera di nuovo in un tratto basso del fiume a Teddington.  

Requiem per la balenottera del Tamigi

I soccorritori del British Divers Marine Life Rescue avevano dichiarato in precedenza che le condizioni del mammifero si erano deteriorate "rapidamente" e che un team veterinario stava lavorando per "porre fine alla sua sofferenza". Un medico specializzato della Zoological Society of London le ha somministrato l'eutanasia poco dopo le 18 di ieri. Poi l'animale è stato disincagliato e ora è a disposizione per l'autopsia. 

La balenottera era grande tra i 3 e i 4 metri ed è stata avvistata la prima volta vicino a Barnes Bridge, dove era rimasta intrappolata tra le barche di Richmond Lock domenica. Le squadre di soccorritori erano riusciti a liberarla, ma poi l'animale era scappato mentre veniva trainato al largo ed ha preso la direzione tra Richmond e Teddington, dove si è incagliato di nuovo. Il British Divers Marine Life Rescue aveva precedentemente affermato che la balena aveva difficoltà a nuotare perché "le sue riserve di forza sembrano essere compromesse".

Julia Cable, coordinatrice nazionale del BdMLR, ha dichiarato che il mammifero non reagiva più come la notte precedente e che aveva praticamente perso l'energia vitale che gli era rimasta. La balenottera aveva nuove ferite sul corpo oltre a quelle che si era procurata nel tentativo di liberarsi il giorno prima. "Non c'è molto che possiamo fare in questa situazione", ha detto Dan Jarvis di BDMLR. 

Liz Sandeman, co-fondatrice di Marine Connection, ha detto che la scelta migliore per l'animale era l'eutanasia perché dopo aver lasciato il branco non avrebbe saputo come nutrirsi: "Questi animali imparano tutto dalle loro madri: come navigare, come cacciare e così via". Le balenottere minori sono le più piccole tra le grandi balene, riescono a raggiungere una lunghezza di dieci metri e di solito i loro habitat naturali sono l'Atlantico Meridionale. 

La balenottera minore 

Le balenottere minori sono le più piccole delle grandi balene, crescono fino a circa 33 piedi (10 m) e di solito si trovano in tutto l'Atlantico settentrionale e l'Oceano Pacifico. Il loro habitat naturale si estende dal bordo del ghiaccio nell'Artico durante l'estate fino all'equatore durante l'inverno. Alcuni esemplari di balenottera minore o balenottera rostrata hanno l'abitudine di perlustrare le zone in cui ci sono imbarcazioni e di accostarsi senza preavviso alle barche. Ha una tecnica di nuoto molto veloce e, scrive Wikipedia, la sua tipica sequenza d'immersione consiste in 5-8 soffi a intervalli di meno di un minuto, seguiti da una lunga immersione che dura da 3 a 8 minuti. Quando si sposta di solito respira 1 o 2 volte fra un'immersione e l'altra. A volte la si vede alimentarsi in superficie sotto un gruppo di uccelli marini. Si nutre soprattutto di pesci appartenenti alle famiglie dei Salmonidae, Clupeidae e Gadidae. 

La sua prima liberazione è stata accompagnata dall'applauso di chi era rimasto fino a notte ad assistere alle operazioni di salvataggio. Il ritrovamente di carcasse di balenottere rimaste intrappolate nel Tamigi non è infrequente. Nel gennaio scorso una balenottera comune era stata trovata morta nel porto di Sorrento: misurava 19,77 metri ed era la più grande mai rinvenuta “spiaggiata” nel Mar Mediterraneo. Il giorno precedente un piccolo di balenottera era stato avvistato mentre continuava a sbattere il rostro contro la banchina di cemento, provocandosi brutte lacerazioni che avevano tinto di rosso sangue l'acqua. Il giorno dopo è stata ritrovata la carcassa dell'altro animale. I ricercatori dell'Istituto Thetus all'epoca ipotizzarono che la seconda potesse essere la madre del giovane che sbatteva il muso il giorno prima e che quel comportamento fosse appunto dovuto allo shock dopo la morte del genitore. 

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