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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Scoperta una "banca della camorra" nel cuore della Milano bene

Dopo un anno di indagini, la Dia milanese ha arrestato quattro italiani, tra cui due già in passato condannati per camorra

MILANO - Denaro prestato a tassi tra il 30 e il 40 per cento e poi riciclato all'estero. Una vera e propria banca della camorra, in un quartiere alto-borghese di Milano come quello di piazza Risorgimento e corso Indipendenza, tranquilla zona semicentrale del capoluogo lombardo. C'è questo e molto altro nell'operazione ribattezzata appunto "Risorgimento" che ha portato al fermo di quattro persone: Vincenzo Guida e Alberto Fiorentino, accusati di esercizio abusivo del credito con l'aggravante del metodo mafioso; Filippo Magnone e Giuseppe Arnhold che invece rispondono di riciclaggio con l'aggravante della transnazionalità.

Le indagini condotte dalla Dda di Milano, guidata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini, sono partite circa un anno fa e hanno portato alla scoperta di una "attività parabancaria" nella zona di piazza Risorgimento. Soldi prestati a imprenditori, professionisti e commercianti in difficoltà economiche a tassi compresi tra il 30 e il 40%. "C'era gente che doveva restituire 75mila euro al mese", ha spiegato il capo della Squadra mobile di Milano, Alessandro Giuliano. Somme di denaro che poi venivano riciclate all'estero con quello che il pm della Dda Francesca Celle ha definito un "sistema molto semplice": il denaro veniva bonificato su conti di società estere e poi, in parte prelevati con bancomat e reinvestiti in un circuito di usura (ipotesi di reato non ancora contestata perché su questo sono in corso accertamenti) e in parte investiti in titoli di società estere. I fermi sono scattati venerdì sera. "È la prima volta - ha chiarito a questo proposito il procuratore Boccassini - che la Procura di Milano procede con dei fermi. Lo abbiamo fatto perché una delle persone era pronta a partire per l'Ungheria". Anche per Giuliano, "il pericolo di fuga era insito nella forte capacità dei fermati di spostarsi a livello internazionale".

Nessuna denuncia è arrivata dai clienti della cosiddetta "parattività bancaria" realizzata da Guida e Fiorentino tra piazza Risorgimento e corso Indipendenza. "Erano gli stessi imprenditori - ha affermato il procuratore Boccassini - a fare il primo passo sapendo benissimo chi erano quelle persone a cui si erano rivolte per ottenere denaro a prestito". E da Guida e Fiorentino (due personaggi già noti agli inquirenti milanesi e presunti componenti della frangia camorristica "Nuova famiglia" che nel capoluogo lombardo ha stretto rapporti con le cosche della 'ndrangheta e con esponenti di Cosa nostra) in più di un caso sono arrivate minacce di morte. "Se non restituisci i soldi domani ti ammazzo", è una delle frasi intimidatorie intercettate dagli investigatori milanesi. (da MilanoToday)

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