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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Venezia, "danni irreparabili" alla Basilica di San Marco. E il M5s incolpa il climate change

Per il patriarca Francesco Moraglia serve un intervento straordinario del governo. Il ministro Franceschini segue passo passo l'evolversi della situazione. Per i 5 Stelle il nemico da combattere è il cambiamento climatico: "Così non si può andare avanti"

La Basilica di San Marco domina una delle piazze più belle e famose al mondo ed è patrimonio mondiale della cultura Unesco dal 1987, simbolo dell'Italia all'estero. L'acqua alta a livelli record di queste ultime ore a Venezia ha invaso anche questa meravigliosa cattedrale, con danni alle colonne e ai mattoni della struttura. La situazione, secondo le previsioni, non dovrebbe migliorare nelle prossime ore: il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro chiederà lo stato di calamità naturale, mentre il governatore del Veneto Luca Zaia ha parlato di "devastazione apocalittica". 

"Attendiamo gli esiti del sopralluogo degli ispettori del ministero ma siamo pronti a finanziare quanto richiesto lo scorso anno dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna per la tutela della Basilica di San Marco", ha dichiarato il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini all'Ansa.

Le strutture del ministero dei Beni culturali e del Turismo sono al lavoro per verificare i danni arrecati dalla marea. Al momento, spiegano da via del Collegio Romano, non è possibile determinare la loro entità anche alla luce della vastità del patrimonio culturale della città lagunare. Per quanto riguarda la Basilica di San Marco sarebbero a rischio i marmi le strutture lignee e i pavimenti. Nel frattempo è stata attivata l'unità di crisi del dicastero e il ministro Franceschini sta seguendo passo passo l'evolversi della situazione.

Una stima precisa dei danni potrà essere fatta solo nelle prossime ore, ma dentro la basilica l'acqua ha raggiunto un metro di altezza in alcuni punti. La cripta, che si trova al di sotto del presbiterio, è stata completamente allagata. C'è amarezza e preoccupazione. 

Il patriarca di Venezia: "Danni irreparabili, serve intervento straordinario"

"La Basilica di San Marco sta soffrendo di danni strutturali perché l'acqua che la invade è salata e quindi fa dei danni irreparabili soprattutto quando si asciuga nella parte bassa dei mosaici e pavimenti". Lo ha detto il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia parlando dei danni provocati dalla marea eccezionale di ieri notte alla basilica.

"E' la sede della chiesa veneziana, un monumento mondiale quindi bisogna veramente intervenire - ha auspicato - noi possiamo fare la manutenzione ordinaria ma non possiamo fare quella straordinaria e strutturale. Su questo auspico quindi ci sia l'attenzione del governo, dei ministri. Siamo molto contenti quando vediamo ministri che inaugurano mostre o la Biennale ma Venezia è tante altre cose".

"Non ho mai visto niente del genere"

"Vorrei che si vedessero le immagini di piazza San Marco intorno alle 22.30, 23 di ieri sera", ha aggiunto Moraglia. "Io non ho mai assistito ad una cosa del genere: ho visto piazza San Marco molte volte colma, ma ieri c'erano delle onde che sembrava di essere in riva al mare. Un anno fa abbiamo già vissuto una situazione analoga ed era chiaro che si sarebbe potuta ripetere". 

Brugnaro: "Il Mose va finito, dobbiamo difendere la città"

Il sindaco Luigi Brugnaro ha parlato "danni per centinaia di milioni di euro". "Partiamo dall'emergenza, abbiamo un'occasione storica per risolvere i problemi facendo squadra. Se muore Venezia, muore il Paese", ha detto. "Una cosa è certa - ha continuato - il Mose va finito e vogliamo partecipare alla gestione del sistema di barriere mobili, inserendolo in un piano più generale di regia che coinvolga anche idrovore, sistema antincendio o fognature. Dobbiamo difendere la città. Dopo i 194 centimetri del 1966 lo Stato capì che Venezia meritava una Legge speciale, biglietto da visita di tutto il Paese. Lo è oggi come allora. Di fronte a questa tragedia siamo tutti veneziani e abbiamo due scelte: o ci dividiamo o ci uniamo, anche come istituzioni. Se vogliamo evitare che un giovane se ne vada dobbiamo fornire soluzioni, dobbiamo dargli certezze". 

Il M5s incolpa i cambiamenti climatici: "Così non si può andare avanti"

E quanto sta accadendo a Venezia è il tema anche di un post pubblicato sul blog delle Stelle. Per il M5s, a differenza di quanto afferma Brugnaro, il tema non è il Mose, "un’opera concepita negli anni ’80, già allora giudicata folle e inutile da mezzo mondo, che doveva entrare in funzione 16 anni fa, è ancora ferma e nel frattempo è costata sette miliardi, al netto delle tangenti".

Secondo il consigliere regionale del Veneto Jacopo Berti il nemico da combattere è invece il climate change. "Cosa deve ancora accadere affinchè capiamo tutti che così non si può andare avanti?" si legge nel post. "Ieri in poche ore Venezia è stata devastata dalla marea, spinta da venti mai visti prima. Davvero vogliamo continuare a dirci che quella dei cambiamenti climatici è una sciocchezza, raccontata da ambientalisti esaltati? Eppure sono i dati scientifici, le elaborazioni matematiche a dirci che senza un’inversione di tendenza, nel 2050 Venezia potrebbe sparire sott’acqua".

Quanto al Mose va finito e fatto funzionare "per quanto potrà. Non possiamo permetterci un inutile rottame in laguna".

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