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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Il caso / Catanzaro

Beauty, la ragazza aggredita perché ha chiesto di essere pagata: "Decine di offerte di lavoro per lei"

La lavoratrice di 25 anni, di origini nigeriane, ha denunciato il suo datore di lavoro, proprietario di un lido-ristorante a Soverato in provincia di Catanzaro. La procura ha aperto un'inchiesta, mentre scatta una gara di solidarietà

La procura della Repubblica di Catanzaro ha aperto un'inchiesta sulla vicenda di Beauty, la lavoratrice di 25 anni di origini nigeriane aggredita dal suo datore di lavoro, titolare di un lido-ristorante a Soverato in provincia di Catanzaro, al quale aveva chiesto il pagamento per le ore di lavoro svolte come lavapiatti. La giovane, che ha ripreso e trasmesso la scena dell'aggressione in diretta social, si è presentata ieri nella sede della compagnia dei carabinieri di Soverato accompagnata dal suo avvocato, Filomena Pedullà, per presentare una denuncia. Il presunto aggressore è un uomo di 53 anni, incensurato.

Lesioni personali, furto e minacce: sono concentrate su queste ipotesi di reato, al momento, le indagini avviate dai carabinieri a seguito dell'aggressione subita dalla donna, madre di una figlia di 4 anni. A darne notizia è il legale della ragazza. "Sono in corso delle valutazioni contabili - ha aggiunto l'avvocato Pedullà -. Gli inquirenti stanno vagliando i dati relativi al contratto e dell'accordo verbale tra le due parti. Alla ragazza è stato inviato un bonifico di 200 euro quando era stato pattuito un compenso di 600 euro".

Intanto è partita una vera e propria gara di solidarietà, con offerte di lavoro e di sostegno alla ragazza. "Sono tante e si stanno moltiplicando - aggiunge il legale - le offerte di occupazione pervenute per mio tramite a Beauty a distanza di poche ore dalla diffusione della notizia. Un coro di disponibilità, anche immediate, provenienti non solo da questa zona ma anche dal resto della Calabria".

beauty soverato-2Un fermo immagine dal video in diretta social della ragazza

Da cinque anni in Italia, Beauty vive con la sua bambina in un comune del litorale ionico catanzarese non distante da Soverato, dopo essere uscita dal percorso di inserimento socio-economico dello Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. E aveva trovato lavoro come lavapiatti per gli stabilimenti balneari della zona per mantenere sé stessa e la figlia. Alla base della protesta della donna e della successiva aggressione c'è stato proprio il mancato pagamento della somma spettante.

A seguito della reazione del datore di lavoro davanti alla richiesta di pagare quanto pattuito, Beauty, precisa il legale, "ha riportato una lesione alla mano, testimoniata da un'unghia sanguinante, contusioni alla spalla e strappo del cuoio capelluto". Nel video si sente la giovane chiedere "dove sono i miei soldi?", e ricevere come risposta: "Non ti preoccupare, ci sono gli avvocati e adesso arrivano i carabinieri, qui è casa mia". Poi seguono fasi concitate e grida, con la 25enne che viene colpita e spintonata.

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