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Martedì, 16 Aprile 2024
La foto / Belluno

Così Martina Pigliapoco ha salvato dal suicidio una donna madre di tre figli

Per ore era rimasta appesa ai tiranti di un ponte tibetano a Perarolo in provincia di Belluno

Erano da poco passate le 8 del mattino quando un cittadino, chiamando il 112, ha riferito di una donna con le gambe a penzoloni su un ponte di tipo tibetano di una strada forestale nel comune di Perarolo che unisce i due lati di un canalone profondo più di 80 metri.

A giungere sul posto è stata una prima pattuglia dei Carabinieri della Compagnia di Cortina d'Ampezzo: immediatamente si sono resi conto che la donna non era una escursionista in pericolo, ma che aveva intenzione di farla finita, avendo scavalcato le protezioni laterali, poggiando i piedi su uno dei tiranti che impedisce il ribaltamento del ponte, praticamente nel vuoto.

Una carabiniera, Martina Pigliapoco, si è avvicinata alla donna iniziando un contatto verbale e cercando di carpire i problemi della donna, madre di tre figli, originaria del trevigiano, che per motivi personali era intenzionata a farla finita. Non consentiva a nessuno di avvicinarsi né tantomeno di parlare, interloquendo solo con la giovane carabiniere seduta a terra a pochi metri dalla donna. Le due hanno parlato di tutto fino a che l'argomento non è stato dirottato sui figli, come consigliato dal militare negoziatore, anch'egli giunto sul posto, specializzato nelle trattative di questo tipo, ma che non ha potuto intervenire direttamente per espresso diniego della donna.

L'argomento ha aperto alla fine un varco nella confusione della donna, facendo leva sul bisogno di amore dei figli, dei sensi di colpa che avrebbe ingenerato loro. Raccogliendo tutte le sue forze la donna ha quindi scavalcato il parapetto, tornando sul ponte dove ha abbracciato la giovane carabiniere che l'ha fatta desistere. 

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