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Lunedì, 2 Ottobre 2023
Le indagini / Firenze

Bimba scomparsa, il sospetto del papà di Kata: "Hanno pianificato tutto"

Gli inquirenti hanno una pista privilegiata: è quella della faida interna all'ex hotel occupato che vedrebbe contrapposte tre fazioni. L'appello dei genitori a 'Chi l'ha visto?'

"Aiutatemi a cercare la mia bambina in qualsiasi modo, chiamandoci, facendoci sapere qualcosa", dando "una speranza. Sono già passati cinque giorni e non so niente, nulla. La polizia, i carabinieri non ci dicono nulla". A parlare, a 'Chi l'ha visto?', su Rai 3, è Miguel Angel Romero, il padre di Kata, la bambina di 5 anni scomparsa da Firenze sabato 10 giugno. Proprio ieri l'uomo è uscito dal carcere di Sollicciano dove era rinchiuso da marzo in seguito a una condanna in primo grado per furto e reati contro il patrimonio. Il giudice ha attenuato la misura, applicando l'obbligo di firma.

Le ipotesi al vaglio degli inquirenti

Della bimba non c'è nessuna traccia. Sembra sparita nel nulla. Le indagini degli inquirenti sembrano aver imboccato una corsia preferenziale, ovvero quella della faida interna all'ex hotel occupato che vedrebbe contrapposte tre fazioni: due di peruviani, di cui una vicina alla famiglia di Kata e una di romeni. Una guerra che s'inserirebbe nell'ambito di un racket che prevederebbe il pagamento di un prezzo tra gli 800 e 1.500 euro per un alloggio nella struttura.

Inoltre due testimonianze, di cui una proveniente da una bambina, avrebbero indicato agli inquirenti che la piccola sarebbe stata portata via da un adulto, nel pomeriggio di sabato scorso, dal cortile dell'hotel Astor. Gli investigatori non escludono neppure la presenza di un "covo" vicino all'albergo occupato, dove chi avrebbe rapito Kata potrebbe averla tenuta per alcune ore. Le recenti perquisizioni nella e nei pressi della struttura occupata non avrebbero tuttavia offerto riscontri. Queste le ultime notizie sul fronte delle indagini.

Il padre della bimba: "Hanno pianificato tutto"

I genitori sono sicuri che la bimba sia stata rapita. Il papà di Kata ha raccontato di "essere venuto in Italia con la bambina che aveva sei mesi e di aver cercato una stanza a Firenze, a Prato, a Poggio a Caiano, Quarrata. Abbiamo cercato una stanza, ma con un figlio a carico, ho scoperto che qua in Italia è difficile affittare. Poi, grazie a Dio, ho trovato questo posto tramite un peruviano, mi ha detto che c'era un albergo occupato e siamo venuti qui".

Nell'ex Astor, l'hotel occupato dove viveva la famiglia, "abbiamo comprato questa stanza e siamo stati qui" ha aggiunto l'uomo. Poi abbiamo comprato una stanza "per i miei genitori e per mio cognato". Tre in tutto. Alla domanda se paga l'affitto, ha risposto: "No, abbiamo pagato solo una volta. Hanno fatto un rapimento, non so, per estorsione? Davvero, non lo so". Quanto a eventuali richieste estorsive ricevute: "No. L'ho detto a tutti: faccio tutto il possibile per aiutare i carabinieri", anche perché chi l'ha presa "ha pianificato tutto", visto che sono diverse le vie di fuga, dice l'uomo che però non ha dei sospetti su una persona in particolare.

Secondo Romero dunque il rapimento di Kata sarebbe stato studiato nei minimi dettagli. "Hanno rapito mia figlia, è stato pianificato tutto. Sanno cosa hanno fatto, loro", ha aggiunto, escludendo però che il rapimento sia avvenuto per una sorta di vendetta o una punizione per la sua famiglia. "I miei problemi qua? Non penso sia questa cosa" ha detto. "Non posso credere che, per un problema semplice, portino via una bambina". 

La madre di Kata: "Ora lasciatela andare"

"Non importa il motivo, il perché abbiano preso mia figlia, ma lasciatela andare" ha poi aggiunto la madre di Kata. "Dove volete voi, in un parco, in una chiesa. Sono cinque giorni che non la vedo, non la sento, per favore lasciatela andare. Vi prego". Poi la donna si è allontanata, molto provata.

Sempre in serata, racconta FirenzeToday, il babbo e la mamma di Kata, Miguel Angel e Kathrina, si sono uniti al corteo della comunità peruviana partito dall'hotel occupato per chiedere la liberazione della bambina, percorrendo il quartiere di Novoli al canto di "Kataleya torna a casa" e "Kataleya, presente!". 

In piazza Puccini, la coppia in lacrime ha partecipato al momento di raccoglimento dei connazionali in silenzio. I promotori dell'iniziativa hanno chiesto di pregare e invitato tutti i connazionali a rivolgersi alle forze dell'ordine per segnalare eventuali sospetti o situazioni di interesse dicendo loro di fidarsi delle autorità italiane.

La vicina: "Una lite per la stanza occupata"

Intanto ieri sulla vicenda è intervenuta una vicina di casa della famiglia di Kata, una signora romena che difende la posizione dei suoi connazionali. "I rumeni non c'entrano nulla. È una questione tra loro peruviani che occupano l'ex hotel Astor" ha detto la donna davanti all'hotel Astor. "Sono madre di quattro figli e faccio la badante. Conosco Kata, ha sempre giocato qui. Sto male per lei" ha aggiunto la donna.

La famiglia "sa chi ha preso la bambina, lo sa" ha affermato ancora. C'entrerebbe una lite avvenuta di recente "per le stanze", quando un altro sudamericano, forse un ecuadoregno sui 40 anni, sarebbe precipitato in strada. "Gli hanno dato una botta in testa con un ferro - ha raccontato la vicina -  per la paura si è buttato. Dopo una settimana, la bimba è sparita. Non è questione di soldi".

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