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Venerdì, 19 Aprile 2024
Bimbo morto a Ragusa

Bimbo morto a Ragusa, interrogata la madre: Loris mai ripreso dalle telecamere

Veronica, la madre del bimbo morto a Ragusa, risentita dagli investigatori per verificare la ricostruzione di quella mattina: le telecamere mostrano lei e il fratellino di Loris, ma mai il piccolo morto

RAGUSA - Come in un grande "Grande Fratello". Quaranta telecamere, più quelle di negozi e banche, a presidiare e controllare il territorio - molto piccolo per estensione - grazie a un progetto europeo sulla sicurezza. Quaranta e più occhi virtuali ai quali nulla sfugge e che nulla dimenticano. Ed è per questo che gli inquirenti non si capacitano. E' per questo che qualcosa, secondo loro, nel racconto di Veronica comincia a non tornare. 

La ragazza venticinquenne, madre del piccolo Andrea Loris Stival, il bimbo rapito e ucciso sabato scorso a Santa Croce Camerina, dal giorno della scomparsa ha sempre raccontato la stessa versione. Ha giurato, e continua a giurare, di aver portato il bimbo a scuola, di averlo lasciato davanti ai cancelli della "Falcone Borsellino" alle 8:30 e di essere andata via. Da lì il buio per Loris, che sarebbe stato trovato morto nel pomeriggio dello stesso giorno da un cacciatore, al momento primo e unico indagato. E il "buio" per le immagini delle telecamere che non mostrano mai il volto né la sagoma del bambino di otto anni. Il che è inquietante, perché in quelle stesse immagini si vede la macchina della mamma del bimbo, si vede Veronica e fa capolino anche il fratellino di Loris, quattro anni, che la stessa madre ha raccontato di aver accompagnato in una ludoteca dopo avere lasciato Loris a scuola. Ma della piccola vittima nessuna traccia. Almeno, nessuna traccia visibile. 

L’anomalia, che sembrerebbe porre incongruenze rispetto al racconto della donna, è stata confermata da più fonti convergenti. E pone un quesito in più in una storia già ricca di interrogativi. Non è un caso, infatti, che nella serata di martedì la donna sia stata riconvocata in questura a Ragusa, per essere reinterrogata, ancora una volta come persona informata sui fatti. Un interrogatorio durate tre ore, dopo il quale Veronica ha lasciato la questura uscendo dal retro per evitare i giornalisti. Secondo le prime indiscrezioni avrebbe risposto nuovamente alle domande sui fatti di quel sabato e sugli orari dei suoi spostamenti. Tutte risposte, queste, che le telecamere non possono dare. 

Mentre potrebbe essere proprio una telecamera, che punta sul pezzo di marciapiede davanti alla scuola di Loris, a dare una risposta al "giallo delle mutandine". Martedì pomeriggio gli inquirenti, che indagato per "sequestro di persona e omicidio volontario", avevano scoperto un paio di slip blu per bambini, con la scritta "cool skater boy" e il disegno di un lupo, a due passi dal cancello della "Falcone Borsellino". La prima convinzione, anche perché il cadavere del piccolo Loris era stato trovato senza gli slip, è che quelle mutandine fossero del bimbo, ma è stata la stessa madre a non riconoscerle e a escludere l'ipotesi, nonostante gli slip fossero molto simili a quelli che lei stessa ha spiegato di aver fatto indossare a suo figlio.  

Ma il ritrovamento di quegli slip proprio davanti alla scuola apre altri interrogativi. Chi li ha posizionati in quel punto e quando? Possibile che siano rimasti lì, tra carabinieri, polizia e unità cinofile, per quattro giorni? Le risposte a queste domande, almeno queste, dovrebbe darle una telecamera. 

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