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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Perugia

Il caso del bimbo nero umiliato in classe: "I compagni mi hanno difeso"

Il maestro si difende: era solo un "esperimento sociale" per mostrare agli studenti cosa significa discriminare. L'insegnante sarà sospeso

Continua a far discutere la vicenda del bambino di 10 anni, nato in Italia da genitori nigeriani, finito al centro di un "esperimento sociale" condotto dal maestro in una scuola di Foligno. Pochi giorni fa, il piccolo sarebbe stato fatto alzare dal banco dall'insegnante e messo in castigo in un angolo della classe venendo additato come "troppo brutto" in quanto nero. Il maestro, intervenuto ieri sera a Porta a Porta, si è giustificato sostenendo che è stato tutto un equivoco. "Si è trattato di una sperimentazione didattica, ho chiesto ai ragazzi il permesso prima di iniziare. Stavamo parlando di Shoah e integrazione, volevo suscitare una reazione positiva dei ragazzi", ha affermato il docente, supplente a contratto, che insegna i bambini che non partecipano alle lezioni di religione. 

L'intenzione del maestro sarebbe stata quindi quella di mostrare ai bambini l'ingiustizia di un comportamento razzista, ma così facendo ha ottenuto l'effetto esattamente opposto. Quando il bambino è tornato a casa, racconta il Corriere della Sera, era molto scosso e ha raccontato alla madre cosa era successo. Lo stesso racconto hanno poi fatto gli altri bambini ai propri genitori. Dopo aver parlato con le altre mamme, la madre del bambino ha deciso di rivolgersi a un legale. 

L'avvocato: "È stato un episodio di discrimazione"

"Si è certamente trattato di un episodio di discriminazione. I genitori dei due bambini sono adesso con me e stiamo andando a depositare un esposto in procura. Saranno poi i magistrati a decidere, ma non è vero che i piccoli erano stati informati prima dell'esperimento, neanche gli altri docenti o il dirigente scolastico", ha detto questa mattina l'avvocato Silvia Tomassoni all'Adnkronos al termine di un incontro con il dirigente scolastico della scuola elementare dei due fratellini. "I bambini stamattina sono andati regolarmente a scuola, li hanno accompagnati i genitori. Ma sono molto scossi per l'accaduto, è una famiglia provata", ha continuato l'avvocato aggiungendo: "Non sappiamo cosa possa essere passato nella mente di questo insegnante, ma di certo un esperimento di questo tipo non si fa. Noi stiamo andando a denunciare tutto".

Il racconto dei genitori

"A nostra figlia ha detto: sei così brutta che possiamo chiamarti scimmia. E nostro figlio umiliato in un'altra classe: guardate quanto è brutto", hanno raccontato poi Odigie e Favour, i genitori dei due fratellini, in un video girato nello studio del loro avvocato e pubblicato sul sito del quotidiano La Repubblica. "Nostro figlio è rimasto in piedi girato verso la finestra per tutto il tempo che è stato in classe e poi lo ha anche portato in corridoio e in un altra classe dicendo agli altri bambini 'guardate quanto è brutto'. E anche la sorellina è stata insultata: 'È brutta da poterla chiamare scimmia', davanti ad altri bambini".

Il bambino intanto è tornato a scuola. Come scrive il Corriere, a convincerlo a rientrare in classe è stato l'atteggiamento dei compagni.

«Mi è piaciuto — ha detto lui poi a sua madre — vedere ragazzini e ragazzine, tutti con la pelle bianca, che si sono alzati e sono venuti vicino a me, si sono messi lì alla finestra e hanno detto al maestro: noi siamo uguali, noi siamo come lui, perciò anche noi ora stiamo qui, fermi, a vedere il mondo là fuori»

Reazioni politiche

Dopo la diffusione della notizia, il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti aveva twittato: "Sul caso di Foligno ho immediatamente attivato l'Ufficio Scolastico Regionale dell'Umbria per effettuare le opportune verifiche. Saremmo di fronte a un fatto gravissimo. Da condannare". Fonti del Miur citate dall'agenzia Agi fanno sapere che il docente sarà sospeso dal servizio in via cautelare.

Sul caso è intervenuto anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Sono vicino a quel bimbo, ma che sia sempre colpa di Salvini, come pensano i professoroni e dei commentatori di sinistra fa ridere i quattro angoli del mondo", ha detto a Mattino Cinque. "Dicono che l'Italia è razzista? In realtà è il Paese più generoso e più accogliente del mondo - ha aggiunto - ma gli italiano vogliono il rispetto delle regole". 

"Leggo sconcertato le cronache delle ultime ore. Un bambino di colore è stato messo nell'angolo dall'insegnante perché "brutto". Un dodicenne è stato pestato da un gruppo di adolescenti perché egiziano. Un ragazzo è stato preso di mira con frasi razziste sui muri del palazzo perché senegalese: 'ammazza al negar'. Razzismo a scuola, da adulti verso ragazzi e tra coetanei. Cosa stiamo insegnando ai nostri nipoti, ai nostri figli, ai nostri alunni? Dobbiamo davvero ricominciare dalle basi", ha affermato Pietro Grasso, senatore di Liberi e Uguali, in un post su Facebook.

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