rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Sanità

Bimbo nato con spina bifida: "L'ospedale risarcisca la madre"

Il giudice ha disposto un risarcimento di 400mila euro per la madre perché i medici non la informarono a dovere sulla deformazione del figlio

BERGAMO - Quattrocentomila euro di risarcimento: è quanto dovranno versare gli Ospedali Riuniti della città lombarda, su decisione del Tribunale, ad una madre il cui figlio era nato con la spina bifida a seguito di accertamenti sbagliati. 

Chiara la motivazione: "Vi fu una mancata informazione - scrive il giudice della Prima sezione civile - nell'ottica dell'esercizio del diritto della gestante di interrompere la gravidanza". In sostanza, sostiene il Tribunale, la donna non fu informata a dovere sulla malattia del piccolo che portava in grembo e quindi non le fu "proposto" l'aborto. 

Vi fu, continua il giudice Marino Marongiu, una "inadeguata visualizzazione nella documentazione fotografica degli organi del feto come necessario per la doverosa completezza dell'esame e in particolare per poter escludere la diagnosi di meliomeningocele (la spina bifida)".

"Quandanche informata - avevano provato a difendersi gli ospedali e l'erede del medico che svolse gli accertamenti, morto durante la causa - la donna non avrebbe verosimilmente optato per l'interruzione di gravidanza sia perché la nascita del figlio era attesa e desiderata da tempo, sia perché, al consulente tecnico del giudice aveva dichiarato di non sapere che cosa avrebbe fatto ove fosse venuta a conoscenza della deformazione fetale".

Tradotto: le parti condannate al risarcimento erano convinte che la donna non avrebbe abortito e per questo non l'hanno informata a dovere. 

Considerazioni, queste, respinte dal giudice perché il "diritto di scelta va considerato ex ante e non ex post". Da qui la decisione di risarcire la madre con circa 400mila euro.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bimbo nato con spina bifida: "L'ospedale risarcisca la madre"

Today è in caricamento