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Martedì, 23 Aprile 2024
Il caso / Genova

Il bimbo di sei anni picchiato dal compagno della nonna adesso respira da solo

L'anziano ha confessato di avere colpito il bimbo solo dopo giorni, inizialmente lui e la nonna avevano inventato la storia di un incidente stradale

Sta meglio e respira da solo ma deve ancora restare sotto stretto monitoraggio nel reparto di terapia intensiva il bimbo di sei anni di Ventimiglia massacrato di botte dal compagno della nonna il 19 dicembre scorso. Il piccolo è all'ospedale Gaslini di Genova e dalla direzione sanitaria confermano il lento miglioramento: "Il bimbo è cosciente ed orientato, non richiede terapie di supporto delle funzioni vitali, ma rimane ricoverato in terapia intensiva per monitoraggio".

Il piccolo aveva ferite gravissime quando è giunto in ospedale. Delle violenze è accusato il compagno della nonna, un uomo di 75 anni, che poi si è costituito. La confessione è arrivata solo dopo giorni. Inizialmente infatti la nonna del piccolo e il compagno avevano dato una versione diversa, parlando di un incidente stradale con un'auto pirata. 

Un primo, significativo, miglioramento è arrivato quando il bimbo è uscito dal coma farmacologico e poi quando i medici hanno rimosso il drenaggio polmonare. "Mi ha accarezzato il viso e ha voluto un abbraccio. Ha guardato un po' dei suoi cartoni animati preferiti e chiesto della mamma e del fratellino", ha raccontato il papà. L'uomo ha detto di avere tagliato i ponti con la madre e il suo compagno.

Il motivo dell'aggressione è ancora da chiarire, forse legato a un pasto rifiutato dal bambino o a un ordine non rispettato. Intanto per lui e la sua famiglia si sono mobilitati comuni cittadini e volti noti. In città sono comparsi alcuni striscioni che chiedono giustizia ed è stata avviata una raccolta fondi da destinare ai genitori del bimbo, in modo da aiutarli ad affrontare le spese di alloggio a Genova. 

Il difensore dell'Inter Francesco Acerbi ha voluto inviare un videomessaggio al bimbo, interista doc. "Mi spiace molto - dice il campione - sono cose che non devono capitare. So che sei un grande tifoso dell'Inter. Ti chiediamo di non mollare, di avere grande forza e coraggio e so che ce l'hai davvero. Ti invito allo stadio, ti faccio conoscere tutti i giocatori se vuoi, quindi riprenditi. Ti aspettiamo ti mando un grande abbraccio di cuore, come se fossi mio figlio. La tua Inter è con te - dice ancora Acerbi  -. Quando sarai guarito, conoscerai tutti i giocatori. Forza, San Siro ti aspetta".  

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