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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Lecce

Il bimbo di 3 anni bruciato con le sigarette se si opponeva agli abusi del padre e dello zio

Otto anni ai due uomini accusati di violenza sessuale. Gli episodi si sarebbero verificati in casa dei nonni o nel vicino casolare di famiglia

Costretto a subire violenze sessuali dal padre e dallo zio senza la possibilità di ribellarsi perché in quel caso scattavano le botte che talvolta sfociavano in punizioni corporali al limite del sadismo. È il racconto raccapricciante di un bambino fatto alla sua mamma e finito, dopo la denuncia della donna, all’attenzione della magistratura. Stando a quanto emerso dalle indagini, il bimbo sarebbe stato oggetto di abusi per due anni: quando provava a dire di no veniva preso a calci, pugni e sculacciate, bruciato con le sigarette, cosparso di fango, escrementi e saliva.

Lecce, abusi sessuali su bimbo di tre anni: condannati il padre e lo zio

Il finale della storia, iniziata quando il piccolo aveva tre anni, lo ha scritto ieri il giudice Cinzia Vergine del Tribunale di Lecce che ha condannato il genitore a otto anni e il fratello a otto anni e quattro mesi di reclusione, imponendo il risarcimento del danno, in separata sede, alla parte civile (rappresentata dall’avvocato Roberto Tarantino).

Il pubblico ministero Maria Rosaria Micucci, titolare del fascicolo (e adesso alla Procura generale) aveva chiesto rispettivamente nove e dieci anni.

Secondo l’inchiesta, le violenze si sarebbero verificate dal novembre 2015 al novembre 2017, in casa dei nonni o nel vicino casolare di famiglia, quando il bambino, dopo la separazione dei genitori, veniva affidato al padre.

Il primo ad essere iscritto sul registro degli indagati fu lo zio, finito poi sott’accusa anche per il reato di produzione di materiale pedopornografico perché gli investigatori trovarono nel suo cellulare foto del nipote nudo.

La sentenza è stata emessa al termine del processo discusso col rito abbreviato e non appena saranno note le motivazioni (entro novanta giorni), gli avvocati difensori Francesco Calabro e Francesco Spagnolo, valuteranno il ricorso in appello.

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