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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Alta tensione dopo il blitz di Bardonecchia, Parigi tira dritto: "Regole rispettate"

L'irruzione di agenti francesi nel centro di accoglienza migranti di Bardonecchia si è ormai trasformata in un incidente internazionale. Relazioni a rischio. Il Viminale valuta di non permettere più ai poliziotti francesi di agire nel nostro territorio in aree di confine

Il blitz di Bardonecchia nel centro di accoglienza migranti si è ormai trasformato a tutti gli effetti in un incidente internazionale. La condanna da parte del mondo politico italiano è unanime, così come la richiesta al Governo di mettere in atto tutte le mosse necessarie e di riferire in Parlamento. Ma la Francia ribatte: "Tutto legale".

Irruzione di agenti francesi nel centro migranti di Bardonecchia: scoppia il caso diplomatico

L'ambasciatore francese a Roma, Christian Masset, è stato convocato alla Farnesina in relazione all'episodio di Bardonecchia, ma le sue risposte sono state giudicate "insoddisfacenti e inesatte". E il Ministero degli Interni italiano starebbe valutando di non permettere più ai poliziotti francesi di agire nel nostro territorio in aree di confine.

Un caso diplomatico, che mai sarebbe venuto alla luce non fosse stato per la denuncia di Rainbow4Africa, associazione impegnata ad assistere i profughi che sempre più numerosi scelgono le Alpi nel tentativo di attraversare la frontiera tra Italia e Francia. 

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Che cosa dice il Ministero degli Esteri

A seguito di quanto accaduto a Bardonecchia nella serata di venerdì 30 marzo, il Ministero degli affari esteri ha immediatamente chiesto spiegazioni alle autorità francesi, sia tramite l'ambasciata di Francia a Roma, sia tramite la nostra ambasciata a Parigi. Non avendo ricevuto alcuna giustificazione per il grave atto (considerato del tutto al di fuori della cornice della collaborazione tra Stati frontalieri), si è deciso di convocare sabato pomeriggio, alla Farnesina, l'ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset. In tale occasione, il Direttore Generale per l'Unione Europea, Giuseppe Buccino Grimaldi, ha rappresentato all'ambasciatore la ferma protesta del Governo italiano per la condotta degli agenti doganali francesi, ritenuta inaccettabile e ha manifestato, al contempo, disappunto per l'assenza di risposte alle nostre richieste di spiegazioni.

Il Direttore Generale Buccino ha altresì mostrato all'ambasciatore Masset lo scambio di comunicazioni intervenuto nel corrente mese tra Ferrovie dello Stato italiane e Dogane francesi, da cui emerge chiaramente come queste ultime fossero al corrente che i locali della stazione di Bardonecchia, precedentemente accessibili ai loro agenti, non lo siano più, essendo adesso occupati da una organizzazione non governativa a scopo umanitario. Peraltro, proprio per discutere insieme della questione, i due Paesi avevano deciso di incontrarsi presso la Prefettura di Torino il prossimo 16 aprile a livello tecnico. Quanto avvenuto mette oggettivamente in discussione, con conseguenti e immediati effetti operativi,il concreto funzionamento della sinora eccellente collaborazione frontaliera.

La Francia: "Regole rispettate"

 "Al fine di evitare qualsiasi incidente in futuro, le autorità francesi sono a disposizione di quelle italiane per chiarire il quadro giuridico e operativo nel quale i doganieri francesi possono intervenire sul territorio italiano in virtù di un accordo (sugli uffici di controlli transfrontalieri) del 1990 in condizioni di rispetto della legge e delle persone". Lo afferma un comunicato del ministro dei Conti pubblici francese, Gerald Darmanin, da cui dipendono i doganieri, sulla vicenda di Bardonecchia.

Il ministro francese nel comunicato fornisce i dettagli della vicenda. Una squadra di doganieri ferroviari francesi di Modane era in servizio sul TGV Parigi-Milano, indica il comunicato di Darmanin. "Questi agenti in uniforme hanno avuto il sospetto che un uomo di nazionalità nigeriana e residente in Italia, trasportasse stupefacenti. In applicazione dell'articolo 60bis del codice delle dogane, gli agenti hanno chiesto alla persona se acconsentiva ad un test urinario. La persona ha accettato per iscritto", afferma il comunicato.

"Per effettuare il test in condizioni di rispetto della persona, gli agenti hanno atteso l'arrivo del treno alla stazione di Bardonecchia per utilizzare il locale messo a disposizione della dogana francese in applicazione degli accordi degli uffici di controlli transfrontalieri del 1990", nota il governo francese. "Poiché il locale era da alcuni mesi anche a disposizione di una associazione di aiuto ai migranti, gli agenti hanno sollecitato la possibilità di accedere ai sanitari. Permesso che è stato loro accordato. Il controllo alla fine si è rivelato negativo", si legge ancora nel comunicato, citato dall'Afp.

Reazioni della politica

Tra gli interventi più caustici si segnala senz'altro quello del capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati Fabio Rampelli. "Se l'intervento della polizia doganale francese a Bardonecchia è considerato 'regolare' dal governo di Parigi, se i doganieri francesi possono intervenire armi in pugno in territorio italiano in base a un accordo del 1990, senza nemmeno coordinarsi con la polizia italiana, significa che altrettanto può fare la polizia italiana in territorio francese. Dunque, il ministro dell'Interno risponda a Parigi allo stesso modo, autorizzando la polizia italiana a entrare armata in territorio francese".

Per il segretario reggente del Pd Maurizio Martina "i fatti di Bardonecchia sono gravi. Così di certo non si fa la nuova Europa".

Dal canto suo il segretario di Sinistra italiana e deputato di Leu, Nicola Fratoianni, sottolionea di "non avere ancora letto la notizia della protesta del ministro Minniti e del ministro Alfano nei confronti del governo francese. Che un nucleo di poliziotti francesi intervenga in territorio italiano, in spregio a tutti gli accordi tra i due Paesi, faccia irruzione in un centro di solidarietà gestito da un comune italiano è un fatto gravissimo. Se Macron, e il suo governo, pensa che siamo una colonia sbaglia in pieno".

Per Matteo Salvini, segretario della Lega, "altro che espellere i diplomatici russi, qui bisogna allontanare i diplomatici francesi! Con noi al governo l'Italia rialzerà la testa in Europa, da Macron e Merkel non abbiamo lezioni da prendere, e i nostri confini ce li controlleremo noi".

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